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Google cambia Chrome: eliminato il bug che silenziava i giochi

Una funzione introdotta per silenziare l’audio dei video a riproduzione automatica ha finito con il rendere muti milioni di giochi online

Chrome Fonte foto: Shutterstock

Tutto nasce dalle migliori intenzioni degli sviluppatori di Google: bloccare e silenziare le pagine web con contenuti audio riprodotti automaticamente, anche se si trovavano all’interno di una scheda o una finestra non attiva. Sfruttando una lista di siti “attendibili” basata su gusti e abitudini degli utenti, gli ingegneri che si occupano di Chrome erano riusciti a bloccare l’audio per decine di migliaia di portali.

Purtroppo, all’interno di questo immenso calderone sono andati a finire anche siti che poco o nulla avevano a che fare con le intenzioni originarie di Google. Con l’aggiornamento alla versione 66 di Chrome, gli sviluppatori di Big G sono riusciti a silenziare quei fastidiosi video e audio agendo su alcune specifiche del linguaggio HTML 5 e JavaScript, utilizzati solitamente per avviare la riproduzione automatica degli elementi multimediali. Peccato, però, che così facendo hanno “manomesso” involontariamente migliaia di incolpevoli portali.

Milioni di giochi inutilizzabili

La (presunta) miglioria realizzata dagli sviluppatori Google, infatti, ha colpito anche migliaia di portali non presenti all’interno della white list utilizzata inizialmente. Tra questi, moltissimi che ospitano giochi online basati su HTML5 e JavaScript: Chrome ha così finito per silenziare milioni e milioni di videogame accessibili via browser, ritrovatisi improvvisamente “senza voce”. Una condizione alla quale né i gamer online, né gli sviluppatori e amministratori dei portali hanno potuto porre rimedio.

Google cambia Chrome e ritira l’aggiornamento

Dopo giorni e giorni di critiche, Google è stata costretta a tornare sui suoi passi, ritirando (almeno parzialmente) l’aggiornamento che aveva introdotto a metà aprile 2018. La revoca sarà in “vigore” sino a ottobre 2018, quando Google la introdurrà nuovamente con Chrome 70. In questo lasso di tempo, fanno sapere da Mountain View, gli sviluppatori dovranno aggiornare il codice sorgente dei loro applicativi, così da rientrare all’interno della white list e trovarsi nuovamente… senza voce.