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Google rende omaggio alla pizza "Calabresa" con la "Muzzarella"

Oggi è il giorno della pizza: così Google fa onore all’amatissimo piatto simbolo del tricolore con una sfida all’ultima fetta

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google pizza muzzarella Fonte foto: Google

È uno dei piatti più famosi a livello internazionale, un simbolo della cucina italiana nel mondo che affonda le radici nella storia d’Italia quando l’Italia, in effetti, ancora non esisteva. Per rendere omaggio all’icona nazionale nel mondo, Google ha realizzato non un semplice doodle, ma un vero e proprio gioco interattivo.

La pizza ha origini lontane nel tempo ma, “geograficamente” parlando, a noi molto vicine: la prima testimonianza è datata 997, quando nello Stivale ancora non vi era ancora la tradizione del pomodoro, giunto dalle Americhe solo nel 16 secolo. Fu però nel 1700 che iniziò ad assumere il gusto che ora ci è noto, con l’aggiunta della salsa: nelle aree povere della città di Napoli divenne uno dei piatti più consumati, grazie all’esiguo costo di preparazione. Tanta pratica portò ad accumulare altrettanta esperienza nella realizzazione: secondo alcuni documenti storici, nel 1807 nella città campana vi erano già 54 pizzerie, anche se ci vollero quasi altri 100 anni per assaggiare la prima “Margherita” che, leggenda vuole, venne creata nel 1889 dal pizzaiolo Raffaele Esposito in onore di Re Umberto I e della Regina Margherita di Savoia ispirandosi al tricolore attraverso l’uso di basilico, mozzarella e l’ormai immancabile pomodoro.

L’omaggio di Google alla pizza

Perché proprio oggi si celebra il giorno della pizza? Il motivo è semplice: il 6 dicembre 2007, l’Unesco ha riconosciuto l’opera del “pizzaiuolo” come patrimonio culturale dell’Umanità, riservando un posto d’onore a questa nostra gustosissima eccellenza. Per questo, Google, oggi ha voluto regalare un divertente gioco per provetti pizzaioli virtuali.

Negli 11 livelli disponibili, i partecipanti hanno l’opportunità di dilettarsi nel perfetto taglio a spicchi, secondo criteri man mano più selettivi che rendono ovviamente più complesso il raggiungimento dell’obiettivo. Ognuno di essi si ispira a una differente preparazione, tra quelle più apprezzate in tutto il mondo.

Si parte dall’immancabile “Margherita” fino alla “White” (differente dalla nostra “bianca”, visto che annovera tra gli ingredienti funghi e broccoli), passando per l’americana “Pepperoni” (niente ortaggi, si tratta del tipico salame statunitense), la “Hawaiian” (sì, proprio quella con l’ananas). A queste, poi, si aggiungono la “Magyaros”, “Teriyaki Mayonnaise”, “Tom Yum”, “Paneer” e la bizzarra “Dessert”; non mancano nemmeno la “Calabresa” e la “Muzzarella”.

Google Pizza, tradizione… e non solo

È una specialità gastronomica, la pizza calabrese. Conosciuta anche al di fuori dai confini nazionali proprio con il nome “Calabresa”, racchiude in sé alcuni dei prodotti tipici della regione: le cipolle di tropea, la soppressata calabra e le olive nere. Apprezzata in particolare negli Stati Uniti e nel sud dell’America, è per molti una golosa scoperta culinaria, sebbene per anni sia stata il punto d’incontro con l’Italia per coloro che ricercavano nel piatto un ricordo della propria terra d’origine. Un motivo in più per Google per annoverarla tra le preparazioni.

Fa sorridere, invece, la “Muzzarella” pizza. Se per anni i puristi della pizza hanno storto il naso davanti a pizze dallo stile originale – sì, proprio la famosa Hawaiana con prosciutto cotto e ananas che a molti ancora proprio non va giù – questa variazione sul tema di origine argentina in stile focaccia ricoperta da formaggio filante, abbondante origano e olive verdi, lascia simpaticamente perplessi gli integralisti di uno dei piatti più amati da grandi e piccini. Ma, si sa, il mondo – pure quello culinario – è bello perché è vario. E dopo la frutta, chissà: potremmo abituarci anche a questa stravagante interpretazione.

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