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Huawei potrà usare gli schermi di Samsung: è arrivato l'ok degli USA

Huawei potrà utilizzare i display OLED prodotti da Samsung per i suoi smartphone, ma continua a non poter utilizzare chip di alto livello: top di gamma addio?

huawei mate 40 pro Fonte foto: Huawei

Un segnale di apertura degli Stati Uniti verso Huawei dopo il ban deciso dal presidente Donald Trump. Il governo statunitense ha dato l’autorizzazione a Samsung per fornire i suoi display OLED al produttore di smartphone cinese, che aveva già dovuto rinunciare al sistema operativo Android e si trova a fronteggiare molte difficoltà nella produzione dei suoi processori Kirin.

A partire dalla metà del 2019, Trump ha inserito Huawei nella black list di compagnie cinesi con cui le aziende americane non potevano intrattenere rapporti commerciali. Dal 15 settembre 2020, il ban è stato esteso anche alla collaborazione con le aziende estere, come la sudcoreana Samsung, che avrebbero rischiato di perdere la possibilità di lavorare con le società USA se avesse fatto affari con le aziende cinesi della “entity list“. Negli ultimi giorni un segnale di apertura è arrivato per Samsung Display, che ha ottenuto una licenza dal Dipartimento del commercio statunitense e potrà produrre display OLED destinati algli smartphone Huawei.

Huawei, arriva l’ok USA per i display Samsung

La situazione per Huawei dopo il ban degli USA per motivi di sicurezza nazionale si è fatta sempre più complicata per ottenere le componenti per produrre i suoi smartphone. L’azienda cinese è e rimane nella black list statunitense, che vieta la fornitura di hardware e software da parte di società americane o estere senza l’autorizzazione da parte del governo di Washington.

Per questo motivo, anche la fornitura di display OLED prodotti da Samsung era a rischio, ma sembra che il governo statunitense abbia finalmente dato l’approvazione alla consegna. Il motivo, secondo gli esperti del settore, è che i pannelli per gli schermi degli smartphone sono prodotti meno sensibili ai problemi di sicurezza. Anche LG Display e SK Hynix hanno inoltrato agli USA una richiesta per fornire i display a Huawei, ma al momento non è stato dato il via libera.

Huawei, le forniture di componenti a rischio

Se la situazione display sembra essersi sbloccata, l’azienda cinese si trova in difficoltà con l’approvvigionamento di processori perché TSMC, che è l’azienda leader al mondo (insieme a Samsung) nella produzione di chip per conto terzi, usa macchinari americani per “stampare” CPU, SoC e GPU con i più moderni processi produttivi (come il processo 5NP, con cui saranno prodotti i chip Apple Silicon).

Nel mese di ottobre 2020 TSMC ha avuto l’autorizzazione a fornire componenti a Huawei, ma solo quelli realizzati con tecnologie “mature”. Quindi l’azienda cinese potrà disporre solo di processori meno evoluti di quelli realizzati con processi 7, 5 o (in futuro) meno nanometri. Processori, insomma, che non andranno ad equipaggiare i futuri top di gamma ma gli smartphone low cost.

Intanto, Qualcomm e MediaTek hanno chiesto l’autorizzazione a collaborare con Huawei, che resta ancora in sospeso. Al momento Samsung, così come Intel e AMD, sono ancora autorizzate dal governo USA per fare affari con Huawei e potranno quindi continuare a inviare e ricevere componenti, che sono utilizzati anche per la costruzione di smartphone e portatili. Il futuro dell’azienda cinese, però, resta ancora fortemente in bilico.