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I segreti del computer dell'Apollo 11 ora sono accessibili a tutti

Su GitHub sono stati pubblicati i codici sorgenti del programma che permise all'Apollo 11 di atterrare sulla Luna: ecco come scaricarli

apollo 11 Fonte foto: Shutterstock

Il tuo smartphone è molto più potente del computer che, il 20 luglio 1969, mandò l’uomo sulla Luna grazie alla missione Apollo 11. Per arrivare sulla Luna, infatti, all’epoca bastarono 150 kb di memoria (tra RAM e ROM). Il codice sorgente contenente le istruzioni dei computer che permisero a Neil Armstrong e Buzz Aldrin di arrivare sani e salvi sul nostro satellite (e di tornare a casa) sono disponibili su GitHub, piattaforma per la condivisione dei codici sorgenti dei programmi.

Si tratta, per la precisione, dei “programmi” che giravano sull'”Apollo Guidance Computer” (AGC), una scatola larga 32 cm, alta 17 e profonda 61 che conteneva una grande novità per l’epoca: 2.800 circuiti integrati. Di AGC ce ne erano due: uno a bordo del modulo di comando orbitante e l’altro a bordo del Lunar Excursion Module (LEM) che fisicamente atterrò sulla Luna con Armstrong e Aldrin a bordo. Entrambi i computer facevano girare lo stesso software, scritto in un linguaggio macchina specifico chiamato AGC Assembly Language.

Il codice dell’Apollo 11 

Anche questo codice, scritto in un linguaggio oggi difficilmente comprensibile persino dai migliori programmatori software, è parte della storia e dell’impresa. C’è anche l’AGC Assembly Language dietro quel piccolo passo per l’uomo che divenne un grande passo per l’umanità. Per questo il codice dell’AGC è stato pubblicato online, a futura memoria. Al suo interno ci sono anche alcuni spunti umoristici: la riga di codice 666, ad esempio, punta ad un “numero misterioso” mentre in altre parti si leggono richiami a canzoni dell’epoca come “Burn, baby, burn“, canzone contro la guerra del 1966 scritta da Jimmy Collier e Frederick Douglass Kirkpatrick.

E’ stata una donna a portarci sulla Luna

Il codice che guidava l’Apollo 11 è stato scritto dalla Software Engineering Division del MIT Instrumental Laboratory, che all’epoca era diretto da Margaret Heafield Hamilton. La Hamilton entrò al Massachusetts Institute of Technology nel 1960 con un incarico provvisorio per sviluppare software per le previsioni meteo. Poco dopo si fece notare e, dopo una rigorosa selezione, fu messa a capo del team di ingegneri che svilupparono il codice dell’AGC. Oltre alle foto e ai filmati di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna, per questo, a buon diritto entra nella storia del progresso dell’umanità anche la foto di Margaret Hamilton in piedi che tiene una pila di faldoni di carta alta quanto lei. Cosa contenevano quei faldoni? Tutto il codice sorgente dell’Apollo Guidance Computer.