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Il Doodle di Google di oggi è dedicato alla rete ferroviaria: perché

Il Doodle di Google di oggi celebra l'inaugurazione della tratta Napoli-Portici, prima linea ferroviaria d'Italia. Ecco la sua storia

Doodle di Google 3 ottobre Fonte foto: Google

Niente scienziate o scienziati, attivisti per i diritti umani o attiviste per la condizione femminile nel mondo. Neanche musicisti, attrici o persone dello shobiz in generale. Oggi il Doodle di Google di oggi, 3 ottobre, è dedicato alla rete ferroviaria italiana. E, in particolare, alla linea Portici-Napoli, pochi chilometri di strada ferrata che hanno però rappresentato una vera e propria svolta per lo sviluppo industriale del nostro Paese.

La Portici-Napoli, infatti, è stata la prima linea ferroviaria mai realizzata in Italia. Siamo nel 1839 nell’allora Regno delle Due Sicilie (la spedizione dei Mille di Garibaldi era ancora lontana dall’esser anche immaginata), uno degli stati tecnologicamente più avanzati del tempo. Il 3 ottobre di quell’anno (esattamente 180 anni fa, a voler essere precisi) il Re Ferdinando II inaugura la tratta ferroviaria di 7,25 chilometri a doppio binario la cui realizzazione era partita circa tre anni prima.

La prima ferrovia in Italia: storia e sviluppo della Napoli-Portici

Fortemente voluta da Re Ferdinando II, la tratta ferroviaria Napoli-Portici ha rappresentato un po’ il fiore all’occhiello della sua politica di sviluppo industriale che, nel giro di un paio di decenni, trasformò il Meridione d’Italia in una delle aree tecnologicamente più sviluppate in Italia e in Europa.

La linea Napoli-Portici è stata progettata e realizzata dall’ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie che, nel 1836 ottiene la licenza per la realizzazione di una tratta che collegasse la Capitale del Regno delle Due Sicilie con altre città nella parte meridionale della Campania. Negli anni successivi l’inaugurazione, infatti, lo stesso Bayard cura la progettazione e la realizzazioni di altre tratte della ferrovia: nel 1842 la linea viene estesa fino a Castellammare di Stabia, mentre due anni più tardi arriva fino a Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore.

La prima locomotiva a percorrere i 7 chilometri della tratta è stata la Vesuvio che, con i suoi 65 cavalli di potenza e velocità massima di 50 chilometri orari, rappresentava un vero e proprio portento tecnologico dell’epoca.

La creazione della tratta ferroviaria non è stato un evento fine a sé stesso. Re Ferdinando II ne ha approfittato per creare un vero e proprio polo industriale alle porte di Napoli: si tratta delle Officine di Pietrarsa, una fabbrica di artiglieria riconvertita alla costruzione di locomotive e all’assemblaggio del materiale rotabile. Inizialmente l’impianto si occupa solamente della riparazione del materiale rotabile della ferrovia campana, ma già nel 1845 produce la sua prima locomotiva perfettamente funzionante. Ben presto lo stabilimento di Pietrarsa diventa il fiore all’occhiello della produzione industriale italiana e, nel 1860, conta ben 1.200 lavoratori.