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WEARABLE

Il wearable che vede il mondo per i ciechi arriva dall'Italia

Il dispositivo smart trasforma le immagini in messaggi audio per i non vedenti. Il progetto porta la firma di due ragazzi italiani

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Arrivano buone notizie per tutte le persone affette da cecità. Eyra LTD, startup italiana, ha realizzato un assistente audio intelligente che aiuta i non vedenti a superare gli ostali che incontrano quotidianamente.

Horus, questo il nome del device smart, effettua uno scanning dell’ambiente circostante e traduce, per la persona con disabilità visiva, le immagini in messaggi verbali. Il wearable infatti può leggere le parole scritte in un libro, individuare degli oggetti e soprattutto è dotato di un sistema di riconoscimento facciale. Al progetto hanno lavorato due ragazzi italiani, Saverio Murgia e Luca Nardelli, che oggi sono rispettivamente il direttore generale e il responsabile dell’area tecnologica  della startup. I giovani hanno creato Horus pensando alle difficoltà che le persone colpite da cecità affrontano ogni giorno.

Come è composto

Horus: come è fattoFonte foto: Horus

Horus: come è fatto

Il dispositivo smart, che individua dei testi e delle immagini e poi li trasforma in parole e in segnali acustici per i non vedenti, è composto da due cuffie a forma di arco e a conduzione ossea, sulle quali sono riportate i pulsanti per il controllo audio, e da un piccolo computer a forma di smartphone che grazie alla sue dimensioni ridotte può essere trasportato con facilità. Il wearable monta due fotocamere che vengono usate da Horus per il riconoscimento facciale e per l’individuazione degli altri oggetti che circondano la persona affetta da disabilità visiva.

Interessante dare uno sguardo anche alle altre specifiche tecniche. Horus gira con il processore NVIDIA Tegra K1, ha una unità di elaborazione grafica accelerata (GPU) e ha anche altri sensori che il device indossabile usa per processare e descrivere le immagini che provengono dalle due fotocamere. Il dispositivo ha una batteria che può raggiungere le 12 ore di autonomia ed è in grado di tradurre l’ambiente circostante in 3 lingue: italiano, inglese e giapponese.

Come utilizzare Horus

Horus può aiutare i non vedenti in molteplici situazioni. Dalla lettura di un libro al riconoscimento di oggetti e persone. Il device infatti è dotato di un sistema di percezione 3D che permette a Horus di riconosce un oggetto da qualsiasi angolazione. Inoltre, tramite dei messaggi sonori, il wearable indica alle persone anche come inquadrare l’oggetto. Per quanto riguarda invece il riconoscimento facciale, una volta incontrato un nuovo viso Horus prima avvisa il non vedente e poi memorizza il volto. Il device è utile anche per la mobilità. In questo caso il wearable guiderà la persona a individuare gli ostacoli e la loro distanza emettendo degli impulsi sonori che vengono inviati ad una delle due cuffie in base alla posizione in cui si trova l’oggetto.

Prezzo e data di uscita

La versione con l’audio in inglese dovrebbe essere lanciata sul mercato a partire da gennaio 2017 al prezzo di 2000 dollari.

 

(Il video in apertura è tratto da YouTube)

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