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PMI E INDUSTRIA 4.0

Industria 4.0, come cambiano lavoro e occupazione

Una ricerca Istat ha messo in luce i cambiamenti nel mondo del lavoro che porterà l’avvento dell’Industria 4.0 con molte figure professionali a rischio

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Industria 4.0, come cambiano lavoro e occupazione Fonte foto: Shutterstock

Con le nuove tecnologie è esplosa la ricerca per adottare all’interno della propria aziende le cosiddette soluzioni per l’Industria 4.0. Fino ad oggi si è parlato spesso, o quasi esclusivamente, dei vantaggi e degli ostacoli che questa rivoluzione porterà a PMI e aziende. Ma cosa succederà invece ai dipendenti?

Iniziamo con il dire che ci saranno alcuni settori che più di altri soffriranno il passaggio all’Industria 4.0. Settori dove le macchine e le nuove tecnologie potrebbero anche togliere diversi posti di lavoro agli attuali dipendenti. Quali sono allora i settori che cresceranno con la quarta rivoluzione industriale? Innanzitutto il manifatturiero. Anche se va detto che in questo particolare ramo l’Italia è in netto ritardo rispetto agli standard europei e le PMI stanno faticando e non poco a dotarsi delle giuste tecnologie e delle figure professionali adatte a progettare dei piani a lungo termine. Secondo i dati Istat solo 6 comparti su 22 stanno investendo nel manifatturiero sull’Industria 4.0.

I settori in crescita

Di quali comparti si tratta? All’interno del settore manifatturiero stanno investendo quasi esclusivamente le aziende automobilistichel’elettronica, la farmaceutica e la metallurgia. Nei servizi l’interesse appare maggiore che nell’industria con 10 settori su 26 che prevedono investimenti per il 2017, un leggero progresso rispetto al 2016.

Le professioni con un futuro

A questo punto per un dipendente è lecito chiedersi quali saranno le professioni vincenti e con un futuro. L’Istituto di statistica ha rilevato 27 professioni con una buona stabilità e 24 figure lavorative fortemente a rischio nei prossimi anni. Tra le figure professionali con una maggiore consistenza per il futuro troviamo gli addetti all’assistenza delle persone, il personale addetto all’imballaggio e al magazzino, i commessi alle vendite al minuto e diverse professioni legate alla ristorazione. Ma ci sono anche professioni più specializzate come gli addetti agli affari generali o i tecnici della produzione manifatturiera e gli analisti. Pare roseo il futuro anche per alcune professioni sanitarie riabilitative.

Professioni a rischio

Tra le figure a rischio i lavoratori manuali come muratori, carpentieri, manovali e le professioni legate a lavoro d’ufficio amministrativo. Come i contabili, gli addetti alle funzioni di segreteria e quelli all’immissione dei dati. Le nuove tecnologie potrebbero a breve rivoluzionare questi settori lasciando poco spazio alla componente umana.

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