Libero
SICUREZZA INFORMATICA

L'Intelligenza Artificiale al servizio della cybersicurezza

L'AI è l'asso nella manica per difenderci con efficacia e tempestività dagli attacchi informatici, peccato che anche gli hacker stanno studiando come sfruttarla

Pubblicato:

L'Intelligenza Artificiale al servizio della cybersicurezza Fonte foto: geralt |Pixabay

Le aziende leader nel settore tecnologico stanno schiacciando sull’acceleratore per sviluppare sistemi che utilizzino l’intelligenza artificiale (AI) per difendersi dagli attacchi informatici. L’obiettivo è di produrre software commerciale in grado di rilevare gli attacchi, anche i più ingegnosi, identificare i responsabili, e rispondere con una rapida strategia di difesa.

La ricerca su queste nuove armi di difesa e di attacco e su come sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale, sta avvenendo, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Il trend sembra ci stia portando in un mondo, non troppo lontano, in cui la guerra si combatterà nel cyberspazio – AI contro AI – con gli esseri umani come spettatori. Gli attacchi basati sull’intelligenza artificiale fanno paura perché tutto potrebbe avvenire molto rapidamente e avere la meglio su di noi. I sistemi AI nelle mani dei cyber-criminali, al momento e per fortuna, sono ancora in uno stato embrionale, poco sofisticati, e che richiedono ancora l’intervento attivo di hacker professionisti per scovare le vulnerabilità e fare centro. Ma se migliorassero? Succederà, ed è per questo che molte aziende specializzate in sicurezza sono già al lavoro per battere gli hacker sul tempo.

Prepararsi al peggio

Fujitsu Laboratories, l’unità di ricerca e sviluppo del colosso giapponese Fujitsu, ha già iniziato a sviluppare un sistema d’intelligenza artificiale per proteggere i sistemi informativi aziendali da eventuali attacchi informatici. Il sistema dovrebbe imparare a riconoscere i modelli e le attività di comportamento normali di una rete in modo da distinguerli da potenziali “anomali”. L’azienda punta ad avere un prodotto commerciale pronto nell’arco di due o tre anni in grado di scoprire e rispondere agli attacchi, anche da parte di hacker che intenzionalmente, per non farsi scoprire, effettuano tentativi di violazione cercando stratagemmi che non diano troppo nell’occhio, quindi più difficili da individuare. Anche Trend Micro, altra azienda giapponese che opera da anni nell’ambito della sicurezza, punta a integrare l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti antivirus, così come la statunitense Cybereason, in cui il gigante giapponese SoftBank Group ha una quota di partecipazione.

Sull’altra sponda dell’oceano

Anche gli Stati Uniti sono al lavoro per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale. Lo dimostra la sfida Cyber Grand Challenge – organizzata dal DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) – che si è tenuta nell’agosto dello scorso anno a Las Vegas, in cui sistemi di intelligenza artificiale hanno duellato tra loro alla ricerca delle rispettive vulnerabilità e sulle soluzioni per risolverle. È stato un modo per indirizzare le migliori menti del paese a focalizzarsi su sistemi di AI. DARPA ha poi chiesto all’azienda ForAllSecure, il team che ha vinto la competizione, di fornire le sue tecnologie di intelligenza artificiale. Non è un segreto che l’esercito degli Stati Uniti abbia un’unità dedita a questo tipo di ricerche e adesso hanno acquisito un sistema di AI che può essere utilizzato per attacchi informatici e, si spera, anche per la difesa contro gli hacker.