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IPhone 7 e Zen Zoom, come funzionano gli zoom ottici

Grazie alla doppia fotocamera posteriore, anche gli smartphone possono scattare foto con zoom ottico e non solo digitale

iPhone 7 Plus, particolare della fotocamera Fonte foto: D_Zheleva / Shutterstock.com

Fino a non moltissimo tempo fa si trattava di una funzionalità esclusiva delle fotocamere, indifferentemente dal fatto si trattasse di una reflex o una piccola compatta. Merito del loro set di obiettivi e lenti, che consentono di “avvicinare o allontanare” i soggetti della foto senza che la qualità delle immagini ne risenta.

Oggi, invece, lo zoom ottico inizia a fare capolino anche nel mondo degli smartphone. Diversi produttori, infatti, hanno dotato i loro modelli di punta di fine 2016 e inizio 2017 di questa nuova funzionalità mutata direttamente dal mondo della fotografia. Si tratta, al momento, di zoom ottici limitati (nell’iPhone 7 Plus, tra i primissimi a implementarlo, il fattore di ingrandimento è “appena” 2X) ma comunque funzionali allo scopo. L’utente, infatti, potrà fotografare nei dettagli anche soggetti a media distanza senza che ci sia una perdita di qualità nell’immagine.

Differenza tra zoom ottico e zoom digitale

La più grande differenza tra lo zoom ottico e lo zoom digitale sta proprio nella qualità delle foto che si scattano. Nel primo caso, infatti, l’ingrandimento è il frutto del movimento delle lenti dell’obiettivo che “modificano” la luce in ingresso prima che questa tocchi il sensore fotografico (o la pellicola del rullino, nel caso si stia utilizzando una fotocamera analogica). Ciò consente di scattare foto con fattore di ingrandimento in doppia cifra (a seconda del teleobiettivo utilizzato si possono ottenere ingrandimenti di 10x o 15x) senza che la qualità dell’immagine ne risenta minimamente.

Nel caso dello zoom digitale, l’ingrandimento del soggetto si ottiene via software: la fotocamera (o lo smartphone) ritaglia l’immagine non ingrandita sino a ottenere il risultato voluto dall’utente. Il tutto, però, a discapito della qualità della foto: al crescere dell’ingrandimento, infatti, aumenterà anche il fattore di “ritaglio” del soggetto originale. Per evitare di ottenere foto troppo piccole, gli algoritmi “riempiranno” le immagini con pixel simili a quelli già esistenti, andando però a sgranare l’immagine. Insomma, attenzione a come utilizzate lo zoom digitale: il risultato finale potrebbe non essere molto apprezzabile.

Come funziona lo zoom ottico degli smartphone

Lo zoom ottico di smartphone come il già citato iPhone 7 Plus, Asus Zenfone Zen Zoom o dello OnePlus 5 è frutto, invece, della doppia fotocamera posteriore. I due sensori, infatti, hanno una lunghezza focale differente e consentono all’app fotografica di ingrandire il soggetto della foto senza che la qualità ne risenta. Il funzionamento dello zoom ottico, dunque, è piuttosto semplice: lo smartphone utilizzerà l’uno o l’altro sensore a seconda del fattore di ingrandimento richiesto dall’utente. A differenza delle fotocamere, però, lo zoom ottico degli smartphone è “fisso”: si potrà avere un fattore di ingrandimento del 2x o del 5x, ma non valori intermedi. Se si vuole ingrandire il soggetto dell’1,6x, ad esempio, ci si dovrà affidare ai software che gestiscano e “fondano” le immagini realizzate contemporaneamente dai due sensori.

Lo zoom ottico, però, non è l’unica modalità di ingrandimento consentita dalla doppia fotocamera posteriore. Nel caso in cui i due sensori abbiano una risoluzione differente (20 megapixel e 12 megapixel, tanto per fare un esempio) è possibile sfruttare il cosiddetto zoom ibrido: sfruttando particolari algoritmi di elaborazione dell’immagine, il telefono è in grado di produrre un’immagine zoomata senza perdita di qualità. Sarà sufficiente “fondere” le foto realizzate nello stesso istante dai due obiettivi e il gioco è fatto.