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SCIENZA

L'Islanda potrebbe essere la punta di un continente sommerso

La teoria spiegherebbe le caratteristiche del fondo oceanico dell’area. La nazione sarebbe un residuo di un territorio grande quanto il Texas, chiamato Icelandia, che affondò nell’oceano atlantico 10 milioni di anni fa

L'Islanda potrebbe essere la punta di un continente sommerso

L’Islanda sarebbe la punta di un antico continente che è stato sommerso 10 milioni di anni fa dall’oceano atlantico. Il territorio, chiamato Icelandia, sarebbe stato grande quanto il Texas e la teoria di geofisici e geologi spiegherebbe sia le caratteristiche geologiche del fondo oceanico sia il motivo per cui la crosta terrestre sotto la nazione è molto più spessa di quanto dovrebbe essere. L’intuizione è opposta alle vecchie ipotesi sulla data della formazione dell’Islanda e del Nord Atlantico e alcuni esperti esterni alla ricerca restano ancora scettici su questa nuova teoria. Secondo l’autrice principale dello studio, Gillian Foulger, “la regione si estendeva dalla Groenlandia alla Scandinavia”.

La teoria sull’Islanda parte di un continente sommerso

La regione del Nord Atlantico, dai 335 milioni fino ai 175 milioni di anni fa, era completamente asciutta e componeva il super continente Pangea. I geologi, da tempo, ritengono che il bacino dell’Oceano Atlantico settentrionale si sia formato quando la Pangea ha iniziato a frantumarsi 200 milioni di anni fa e che l’Islanda si sia formata circa 60 milioni di anni fa al di sopra di un pennacchio vulcanico vicino al centro dell’oceano. Foulger e i suoi coautori suggeriscono invece una teoria diversa: che gli oceani iniziarono a formarsi a sud e nord, ma non a ovest e a est, dell’Islanda quando la Pangea si sciolse e che queste aree siano rimaste collegate a quelle che oggi sono la Groenlandia e la Scandinavia.

Pangea quindi non si sarebbe divisa in modo netto e il continente perduto dell’Islanda sarebbe rimasto come una striscia ininterrotta di terraferma larga almeno 300 chilometri che è rimasta in superficie fino a circa 10 milioni di anni fa. La teoria spiegherebbe perché le rocce crostali sotto la moderna Islanda hanno uno spessore di circa 25 miglia (40 km) invece di circa 5 miglia (8 km), cosa che ci si aspetterebbe se la nazione si fosse formata su un pennacchio vulcanico, hanno affermato i geologi autori della ricerca.

“Quando abbiamo considerato la possibilità che questa spessa crosta fosse continentale, i nostri dati hanno improvvisamente avuto un senso”, ha detto Foulger in una nota. “Questo ci ha portato immediatamente a capire che la regione continentale era molto più grande della stessa Islanda: c’è un continente nascosto proprio lì sotto il mare”. Foulger e i suoi colleghi hanno stimato che l’Islanda una volta si estendesse su più di 230.000 miglia quadrate (600.000 chilometri quadrati) di terraferma tra la Groenlandia e la Scandinavia, un’area un po’ più piccola del Texas. Tuttavia i ricercatori non hanno ancora trovato alcuna prova di fossili animali del continente perduto.

Il territorio dell’Antartide è ricco di informazioni sulla formazione dei continenti e della Terra ed è oggetto di numerose ricerche e osservazioni. Un team di scienziati internazionali ha, per esempio, scoperto che un enorme lago antartico è scomparso misteriosamente.

Stefania Bernardini

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