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SCIENZA

L'isola indonesiana da cui potrebbero partire i prossimi lanci verso lo spazio

Su un'isola indonesiana c'è una battaglia legale tra il Governo centrale e la tribù Abrauw: potrebbero partire da lì i prossimi lanci verso lo spazio, ma qualcuno non li vuole

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L'isola indonesiana da cui partiranno i lanci verso lo spazio Fonte foto: iStock

Ci sono alcune zone della Terra da cui è più facile far partire razzi verso lo spazio: sono quelle lungo la linea dell’Equatore, dove la velocità di rotazione del nostro pianeta è maggiore. Un fattore importante quando si decide di mandare un oggetto nello spazio.

Sono molti i Paesi che sono attraversati dall’Equatore. Tra questi, anche l’Indonesia, e in particolare la sua isola Biak. Dove si sta combattendo una battaglia feroce tra chi la vorrebbe usare come base di lancio verso lo spazio e chi la reclama come terra appartenente al popolo.

Cosa sta succedendo sull’isola Biak

Il Governo indonesiano, e in particolare il primo ministro Joko Widodo, dice di aver comprato 250 acri di un terreno sull’isola di Biak particolarmente favorevole ai lanci spaziali, vicino alla città di Warbon. Dal 2017 progetta di costruirci uno spazioporto, e ha addirittura invitato Elon Musk a far partire da lì i suoi razzi.

Ma su quello stesso terreno vive da tempo immemorabile la tribù Abrauw, che è estremamente legata alla propria terra: è la loro fonte di reddito, di sopravvivenza e anche il legame con i proprio antenati e la propria identità. La tribù si oppone alla costruzione dello spazioporto.

Costruire uno spazioporto è solo uno dei tasselli verso la modernizzazione dell’Indonesia voluta da Widodo, che spesso si è disinteressato delle conseguenze climatiche e ambientali delle sue azioni. Per esempio, per lanciare razzi dall’isola Biak dovrebbero essere abbattuti centinaia di alberi in una foresta primordiale.

I membri della tribù Abrauw non la mandano a dire: “non vogliamo lo spazioporto: non mangiamo missili, ma taro e pesci dell’oceano. Ditelo a Elon Musk” ha commentato il leader della tribù Apolos Sroyer. Musk però non ha ancora espresso un’opinione pubblica sulla proposta di Widodo.

La storia di Biak

Biak è un’isola molto piccola e molto remota, che si trova a nord della Nuova Guinea. Durante la Seconda guerra mondiale è stata campo di battaglia tra gli americani, che hanno vinto, e i giapponesi. È passata sotto il controllo dell’Indonesia nel 1960, quando l’Olanda ha lasciato libere le proprie colonie.

Sull’isola vivono 360 tribù, e quella degli Abrauw ha oggi 90 membri, che vivono vicino alla città di Warbon, nella zona nord-orientale. Al centro delle loro credenze c’è un albero di eliotropio fiorito sulle rive dell’Oceano: due cose, l’albero e l’accesso all’Oceano da cui pescano, che verrebbero spazzate via con la costruzione dello spazioporto.

Secondo chi invece supporta la costruzione dello spazioporto, la posizione dell’isola è una fonte di ricchezza. “Qualcuno ha l’oro, qualcuno ha il petrolio: l’Indonesia ha l’Equatore” dice un ufficiale.

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