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Italiani innamorati delle emoji: utilizzate dall'80% di chi chatta

In onore del World Emoji Day, Top Doctors ha fatta una ricerca sull'utilizzo delle emoticon da parte degli italiani: ben l'80% le utilizzano quotidianamente

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emoji Fonte foto: Shutterstock

Le emoji hanno rivoluzionato il nostro modo di relazionarci nelle chat con gli amici. Il loro successo è legato alla loro duttilità all’interno di un discorso dove la velocità è un aspetto fondamentale per farsi capire all’istante senza troppi giri di parole. Una diffusione così dirompente che ormai è universalmente accettata.

E come ogni anno il 17 luglio si festeggia proprio il World Emoji Day, un evento nato per celebrare il ruolo fondamentale delle emoticon nella creazione di una connessione intellettuale ed una vicinanza emotiva tra due interlocutori non sempre garantita dall’utilizzo della sola parola scritta. Una curiosità: la data scelta per festeggiare il World Emoji Day fa riferimento a quella presente sull’emoticon stessa.

World Emoji Day: 8 italiani su 10 usano le “faccine”

In occasione del World Emoji Day, Top Doctors ha condotto una ricerca per capire quanto gli italiani utilizzano le emoji e che importanza assumono nell’interazione digitale. L’83% del campione le utilizza spesso o, addirittura, in ogni conversazione virtuale. Questo dimostra come le emoji rivestano un aspetto importante nelle interazioni online tanto che ormai è consuetudine utilizzarle anche nelle mail di lavoro, seppur con qualche riserva.

Emoji: perché le utilizziamo

Sempre stando ai dati forniti dalla ricerca, il 22% degli intervistati usa le faccine per scherzare o per fare ironia, mentre l’11% le utilizza per sintetizzare un concetto in maniera veloce C’è anche una motivazione più legata alla sfera emozionale: quattro persone su dieci affermano di usare le emoticon per aggiungere “colore” ad una conversazione scritta ritenuta neutra e senza tono. In più, molti utenti valutano la propensione di un interlocutore nei propri confronti in base all’utilizzo delle emoticon. Infatti, il 17% degli intervistati considera freddo o distante chi non arricchisce la conversazione scritta ricorrendo a smile, sticker e quant’altro, mentre una persona su 6 ammette che, in alcuni casi, percepisce le emoji come “spie” valide per interpretare l’atteggiamento dell’altra persona, anche se molto dipende dalla situazione e dal contesto.

Le emoticon come strumento di comunicazione alternativo

Per metà degli interpellati le emoji rivestono un ruolo importante nella creazione di una connessione intellettuale o emotiva tra due interlocutori. Il 33% ritiene possano aiutare, ma non siano fondamentali mentre, al contrario, solo il 17% le ritiene assolutamente inutili a tale scopo.

Secondo un quarto degli interpellati l’uso delle emoticon non è considerato spontaneo come il linguaggio non verbale, mentre per il 29% il paragone ha senso perché permettono di esprimere umori e stati d’animo che non traspaiono invece dalle parole, infine, per il 33% ciò avviene solo in maniera parziale anche se non dimostrano la stessa immediatezza del linguaggio del corpo.

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