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SICUREZZA INFORMATICA

La cyberwar del futuro si combatterà con i ransomware

Nel futuro le guerre si combatteranno con gli hacker e con i malware e già dal 2018 i governi sfrutteranno a loro favore gli oggetti IoT e i virus ransomware

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La cyberwar del futuro si combatterà con i ransomware Fonte foto: Shutterstock

Le guerre del futuro si combatteranno anche nel mondo virtuale. Le armi a disposizione dei vari governi saranno i malware e i soldati saranno team esperti di hacker. Fino a poco tempo fa erano i servizi segreti e le grandi aziende ad usare i virus per spiare la concorrenza o i criminali. Ma in futuro anche i governi utilizzeranno questi sistemi.

Già a partire dal 2018 sul piano della geopolitica sarà importantissimo per ogni nazione avere una team specializzato nella guerra informatica. Non è un caso che nel 2017 i principali stati mondiali abbiano effettuato una vera e propria corsa agli armamenti informatici. La stessa NATO, per esempio, ha recentemente aggiornato la propria strategia operativa per includere un team di hacker al proprio interno. Un gruppo di persone altamente qualificate in grado di difendere i sistemi della NATO e di contrattaccare con malware pensati ad-hoc. Lo stesso segretario generale delle Nazioni Unite, Jens Stoltenberg, ha confessato che le armi informatiche sono state usate sia in Iraq che in Siri nella lotta all’ISIS.

Le guerre informatiche

Il cyberspazio viene considerato come un luogo per i combattimenti. E per questo andrà protetto da eventuali attacchi. I principali bersagli degli hacker guidati dai governi saranno il sistema della rete elettrica, gli ospedali e in generale tutte le infrastrutture basilari per il corretto funzionamento di un Paese. Ovviamente la maggior parte dei malware non sarà pensata per distruggere, anzi lo scopo dei governi è quello di agire nell’ombra. Per questo motivo quasi tutti i virus avranno lo scopo di spiare le nazioni e le organizzazioni ostili.

Ransomware dotato di armi

I virus del riscatto sono già il grande problema informatico, sia per i privati che per le aziende. Ma nel 2018 questi malware aumenteranno le loro capacità e verranno sfruttati dai governi. In questo caso lo scopo non sarà quello di bloccare dei dati ma di distruggere le informazioni in possesso alle organizzazioni ostili.

L’IoT e il cyber-spionaggio

I dispositivi Internet of Things non protetti (come webcam e router) sono già oggi gli strumenti più utilizzati per generare delle botnet. Nel 2018 i governi per controllare le persone, del proprio paese o di uno straniero, inizieranno a raccogliere le informazioni di telecamere, wearable e altri dispositivi connessi per stilare un report sulle abitudini dei cittadini.

Come difendersi

Per aumentare la propria sicurezza nello scenario non positivo che ci aspetta nel 2018 ci sono due passaggi fondamentali da compiere. Il primo è quello di aggiornare con costanza il sistema operativo e installare ogni patch di sicurezza. Il secondo è quello di affidarsi alla crittografia in ogni strumento informatico che usiamo. Dalle e-mail alle chat.