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SCIENZA

La prima vodka prodotta a Chernobyl è stata sequestrata dai servizi segreti

Partenza difficile - e assai misteriosa - per l'Atomik, vodka di mele realizzata a Chernobyl e primo prodotto commestibile proveniente dall'area dell'incidente nucleare.

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La vodka Atomik di Chernobyl

Tutti conosciamo il disastro nucleare di Chernobyl, scoppiato in una notte di aprile del 1986 e colpevole di aver cambiato per sempre il volto e la storia della cittadina dell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Non tutti però sanno che nel 2019 un gruppo di scienziati e distillatori ha deciso di creare una nuova bevanda alcolica proprio dalle “ceneri” di un evento assieme drammatico ed epocale. E che ora, a oltre 35 anni anni di distanza dall’esplosione, è al centro di un nuovo mistero, almeno all’apparenza.

Ci riferiamo a quella che è stata battezzata, con dello spiccato black humor, Atomik. Si tratta di una vodka distillata con gli ingredienti coltivati ​​nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl, e naturalmente priva di alcol radioattivo per renderla del tutto bevibile senza alcun rischio per l’uomo. Un superalcolico che è passato alle cronache non solo per la lodevole iniziativa di rilanciare un territorio praticamente martoriato dal nucleare, ma pure perché il primo lotto prodotto è stato sequestrato dalle autorità locali.

Tutte le 1500 bottiglie fresche di produzione sono state messe sotto sequestro mentre erano in viaggio per il Regno Unito da agenti dei servizi segreti ucraini per ragioni ancora tutte da confermare. La notizia è stata comunicata direttamente dal produttore di Atomik, The Chernobyl Spirit Company, e le prime testimonianze parlano della presenza di bolli contraffatti relativi alle accise. Peccato che i bolli non sono stati contraffatti perché non ci sono, essendo il lotto destinato al mercato britannico. Per questo la ragione del sequestro sembra non essere ancora chiara, come confermato ai microfoni della BBC dal professor Jim Smith, un importante scienziato ambientale del Regno Unito che studia l’incidente di Chernobyl dal 1990 – e tra i costruttori della stessa Chernobyl Spirit Company:

Sembra che ci accusino di utilizzare bolli ucraini contraffatti, ma questo non ha senso dal momento che le bottiglie sono destinate al mercato britannico, e sono chiaramente etichettate con bolli di accisa britannici validi.

La vodka Atomik, creata con l’aiuto della distilleria Palinochka in Ucraina, è ricavata dalle mele coltivate nel distretto di Narodichi, una delle aree ancora abitate più colpite dal famigerato incidente nucleare di Chernobyl – e che ha ispirato anche i produttori di Stranger Things 4. Si tratta in assoluto del primo prodotto commestibile proveniente dalla zona di esclusione, e che nasce da un’iniziativa dal duplice scopo: rassicurare  sulla salubrità dell’area e supportare con i ricavati delle vendite le comunità locali, colpite duramente dalle radiazioni e dalle inevitabili conseguenze economiche e sociali.

Il grano utilizzato per fare la vodka aveva inizialmente dei livelli alti di stronzio-90, ma l’attuale processo di distillazione riduce le impurità e la contaminazione radioattiva. La bevanda viene poi prodotta utilizzando l’acqua minerale della falda acquifera della città di Chernobyl, a soli 10 chilometri a sud della centrale elettrica, e rigorosamente controllata per essere priva di contaminazioni. Tutto questo non è purtroppo bastato, e il sito di Atomik si è visto costretto ad annunciare la sospensione delle vendite.

Andrea Guerriero