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A Las Vegas lampioni che si ricaricano con i passi. Foto e video

Las Vegas, città dei casinò, delle insegne luminose e del sole. Anche per questi motivi la startup EnGoPlanet ha scelto la città del Nevada per testare i suoi lampioni LED

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Non è un caso che la startup EnGoPlanet abbia deciso di scegliere proprio la città del gioco d’azzardo per sperimentare i suoi nuovi lampioni a LED alimentanti sia da grandi piastrelle che sfruttano l’energia cinetica prodotta dal "via vai" dei passanti sia da pannelli fotovoltaici.
Il progetto di illuminazione completamente green di EnGoPlanet parte, quindi, da Boulder Plaza, nel cuore di Las Vegas, un’area di grande affluenza di pubblico. Questa nuova tecnologia, non solo alimenterà questi innovativi lampioni, ma anche le telecamere di sicurezza, gli hotspot Wi-Fi e le postazioni di ricarica dei dispositivi portatili. Il sistema utilizza pannelli solari per caricare le batterie di giorno per alimentare i lampioni a LED di notte e, quando arriva il tramonto, ci pensano le piastrelle posizionate sui percorsi pedonali a continuare a produrre energia: dai 4 agli 8 watt a seconda della pressione.

(tratto da YouTube)

La città delle luci si illumina di "green"

I lampioni targati EnGoPlanet sono completamente autonomo rispetto alla rete elettrica cittadina e illuminano un’area di circa 600 metri quadrati. Gli operai del comune in grado di monitorare l’installazione per controllare i livelli di potenza e delle batterie, e anche di cambiare il colore delle luci a LED in occasione di eventi speciali. I lampioni sono, inoltre, dotati anche di sensori in grado di analizzare la qualità dell’aria e "analisi intelligenti" che, sono una sorta di tracking pedonale che può essere utilizzato a fini statistici e dagli inserzionisti.

(tratto da Vimeo)

Ed è solo l’inizio…

Petar Mirovic – CEO di EnGoPlanet – racconta al Las Vegas Review Journal che l’installazione a Las Vegas è solo l’inizio e che spera di estendere il progetto anche sulla Strip, la via principale dei casinò di Las Vegas e in città come New York perché «riteniamo che si tratti di un’ottima alternativa ai tradizionali lampioni». L’azienda fa notare che i normali lampioni generano ogni anno 100 milioni di tonnellate di CO2 (anidride carbonica) che è una goccia nel mare rispetto ai 10 miliardi di tonnellate prodotte annualmente in tutto il mondo. Ma è pur sempre un risparmio e, soprattutto, un inizio. Ben vengano iniziative come queste!

 

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