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Le lettere di Maria Antonietta censurate: la sorpresa dallo studio ai raggi X

Le lettere di Maria Antonietta erano censurate: grazie ai raggi X oggi sappiamo chi era il censore e quali passaggi aveva cancellato

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I raggi X rivelano i segreti di Maria Antonietta Fonte foto: getty images

Tra il 1791 ed il 1792 la regina Maria Antonietta, sposa di Re Luigi XVI, intratteneva una fitta corrispondenza con il Conte svedese Axel von Fersen, suo confidente e – secondo le cronache dell’epoca – amante.

L’Archivio Nazionale Francese custodisce quasi 50 lettere di quella particolare corrispondenza: storici e filologi si interrogano così da anni sul perché in 15 di quelle lettere alcuni passaggi siano completamente illeggibili. Una pesante riga di inchiostro nero sembra nascondere, volontariamente, molte delle parole di Maria Antonietta.

Le lettere censurate di Maria Antonietta

Una cosa è chiara: le lettere che Maria Antonietta inviava dalla Francia all’amico e alleato von Fersen erano censurate. Sino ad oggi era opinione diffusa che tali censure fossero state applicate alle lettere dai discendenti del conte von Fersen, allo scopo di preservarne la reputazione, allora messa in pericolo dalle voci su una pericolosa liaison con la moglie del re di Francia.

La profonda amicizia tra i due nacque nel 1774, quando Maria Antonietta ed il conte svedese si incontrarono a Versailles: la loro amicizia era così profonda che fu proprio von Fersen ad organizzare la tentata fuga della famiglia reale nel Giugno del 1791, divenuta poi nota come la fuga a Varennes.

Nel 1792 la fine di Maria Antonietta, e con essa la caduta dell’ancien régime, si avvicinava. Il re e la regina di Francia erano tenuti sotto stretta osservazione dalle guardie reali, eppure la regina riusciva a mantenere viva la propria corrispondenza con von Fersen.

L’acquisizione della corrispondenza da parte degli Archivi Nazionali di Francia avvenne soltanto nel 1982, quando le lettere erano già state ampiamente censurate.

Un anonimo censore aveva infatti letteralmente cancellato decine e decine di passaggi nelle lettere scritte da Maria Antonietta. Gli scienziati provano sin dagli anni Novanta a leggere sotto la censura, ma soltanto oggi l’analista dei materiali Anne Michelin, cui le lettere sono state consegnate nel 2014, ha trovato una soluzione all’enigma.

Dopo aver testato diversi approcci, la Michelin ha deciso che il modo migliore per rivelare i segreti della corrispondenza reale fossero la spettroscopia e la fluorescenza ai raggi X.

Chi era il censore di Maria Antonietta?

L’uso della tecnologia a raggi X ha consentito al team di Michelin di isolare e mappare i differenti tipi di inchiostro presenti nelle lettere, in modo da poter separare l’inchiostro usato da Maria Antonietta da quello del censore.

Grazie alla spettroscopia, la ricerca è riuscita a disvelare ben 45 dei tanti passaggi censurati. Ancora però non si aveva traccia dell’identità del censore.

Soltanto l’analisi di tutti i dati a disposizione ha condotto Michelin ad una conclusione che la stessa ricercatrice definisce “ovvia”. L’inchiostro che copriva le parole della regina, infatti, era identico a quello usato da von Fersen nella stesura di lettere successive alla vicenda.

“Mi ha sorpreso molto” ammette Michelin, ma è chiaro che il censore di Maria Antonietta fosse proprio il Conte von Fersen.

I motivi della censura sono ancora sconosciuti, ma si crede che l’intento del conte svedese fosse quello di preservare l’onore della regina. I passaggi censurati sono piuttosto sentimentali: nelle lettere di Maria Antonietta non sono stati toccati i commenti relativi alla politica o le opinioni personali della regina.

Piuttosto, le frasi censurate sono del genere “felice il mio cuore” e “te che io amo”, ad indicare che la censura fosse esplicitamente diretta a nascondere le parole più sincere ed amorevoli della regina.

Un inedito viaggio nei pensieri più profondi di Maria Antonietta, ma anche un’importante acquisizione scientifica: la ricerca di Michelin, e la scoperta di quanto i raggi X possano svelare dei vari inchiostri antichi, sarà senz’altro d’aiuto nella soluzione di altri enigmi conservati dai testi antichi.

Le lettere di Maria AntoniettaFonte foto: getty images

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