Microsoft, la cybersicurezza passa dalla consapevolezza dei rischi
Il 2017 è visto, da più parti, come un anno campale sul fronte della cybersecurity. Gli esperti di sicurezza informatica Microsoft avanzano le loro ipotesi
Ransomware, malware che nascondono la propria presenza dietro la crittografia, ingegneria sociale e la scarsa sicurezza di molti dispositivi dell’Internet of Things. Queste alcune delle minacce alla cybersecurity individuate, per i mesi a venire, dagli esperti di sicurezza informatica Microsoft.
L’azienda creata da Bill Gates è da tempo in prima fila nella lotta ai cybercriminali e con Windows 10 è stata in grado di offrire il sistema operativo più sicuro di sempre (stando alle dichiarazioni della casa di Redmond). Tuttavia, l’ultima release Windows non è sufficiente per garantire la piena sicurezza agli utenti, siano essi privati cittadini o aziende. Come affermato da Microsoft in un post sul suo blog ufficiale, il mondo della cybersicurezza è tra quelli che mostrano i maggiori tassi di cambiamento all’interno dell’universo hi-tech e, dunque, non ci si può mai ritenere soddisfatti per i risultati raggiunti.
Machine learning per la cybersecurity
Grazie ai suoi sistemi di Threat Intellligence (“analisi delle minacce” in italiano), Microsoft è in grado di individuare tentativi di attacco in maniera repentina e aiutare così gli utenti a proteggere i propri sistemi informatici prima che sia troppo tardi. Gran parte del merito è da attribuire ai sistemi di machine learning, che sfruttano le informazioni e i dati relativi agli attacchi e alle minacce del passato, per provare a “prevedere” l’evoluzione dell’ecosistema della sicurezza informatica e stoppare i cyberattacchi che possono colpire smartphone, dispositivi IoT e altri gadget connessi.
Malware e ransomware in continua evoluzione
Gli esperti Microsoft prevedono “tempi bui” anche sul versante dei malware in generale e, in particolare, su quello dei ransomware. Le famiglie di malware e virus più conosciute, infatti, stanno velocemente mutando per rendersi così invisibili agli occhi degli scanner antivirus. Sfruttando la crittografia, i malware riescono a nascondere il loro contenuto malevolo nel corso delle scansioni dei software antivirus e antimalware, per poi entrare in azione non appena l’utente avvia il software infettato. La galassia hacker che si muove dietro le infezioni (e i ricatti) ransowmare, invece, sta mutando tattica: anziché puntare al “tutto e subito”, le campagne d’attacco si prolungano per giorni e settimane. Ciò complica il lavoro degli esperti di cybersicurezza, incapaci di individuare il “paziente 0” con prontezza e proteggere così i loro utenti.
Addio alle password
Qualche nota positiva, però, arriva anche per gli utenti. Secondo gli esperti Microsoft le password insicure hanno ormai i giorni contati e saranno presto sostituite da fattori biometrici: scansione delle impronte digitali e dell’iride, analisi facciale e molto altro ancora. Alcuni scienziati, infatti, sostengono che in futuro sarà il battito cardiaco a essere utilizzato come strumento di identificazione e sblocco dei dispositivi.