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Migliaia di siti down in tutto il mondo, cosa è successo

Ecco perché per quasi due ore migliaia di siti Internet sono andati offline e perché potrebbe succedere di nuovo.

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errore 503 Fonte foto: Shutterstock

All’inizio a molti è sembrato un down del proprio operatore telefonico, con l’impossibilità di connettersi a quasi tutti i siti Internet. Poi si è capito che la connessione non c’entrava nulla: erano proprio i siti a non funzionare. Migliaia di siti, sia in Italia che all’estero: dal Corriere della Sera a Gazzetta dello Sport, in Italia, dal New York Times al Financial Times, all’estero.

Cosa è successo? Un problema tecnico, durato circa un paio d’ore, a Fastly. Cioè ad una delle più grandi CDN al mondo. Tra le “vittime” illustri ci sono anche Reddit, Spotify, Stack Overflow e persino il sito americano di Amazon (quello italiano ha continuato a funzionare correttamente). Nessuno dei siti coinvolti ha potuto far nulla: solo aspettare che il problema venisse risolto e che, di conseguenza, il proprio sito tornasse online. Nel frattempo, però, centinaia di milioni di utenti Internet continuavano a non riuscire a collegarsi a migliaia di siti Web, ricevendo come risposta messaggi d’errore come “I/O Error” o “Error 503 – Service Unavailable“.

Internet Down: quanti siti coinvolti

Secondo il Wall Street Journal, che cita dati forniti da Kentik, circa il 75% del traffico Internet gestito normalmente da Fastly è crollato. Ciò si traduce in migliaia e migliaia di siti down in tutto il mondo, a partire dalle 11:30 italiane e fino alle 13.

Tra i siti più famosi che sono andati KO a causa del crollo della CDN di Fastly ci sono The New York Times, The Guardian, CNN, BBC, Amazon America, Reddit, gov.uk (il sito ufficiale del Governo britannico), Spotify, Twitch e persino un pezzo di Twitter: quello che gestisce le emoji.

Cosa è una CDN

Fastly è un servizio di CDN: Content Delivery Network. Si tratta di un tipo di rete di server che ospita i contenuti (o parte dei contenuti) di altri siti al fine di renderne più veloce ed efficiente la distribuzione.

Quando un sito deve essere accessibile in modo veloce da tutto il mondo, infatti, non è utile mantenerne tutti i dati su un solo gruppo di server, in un solo Paese. Questo perché tale Paese potrebbe essere molto lontano da quello dell’utente. Per questo si usano le CDN, che distribuiscono i contenuti su server più vicini all’utente.

Questo sistema migliora notevolmente le prestazioni in due casi specifici: quando bisogna inviare agli utenti file di grandi dimensioni (è il caso delle piattaforme di streaming, come Twitch), o quando bisogna erogare gli stessi contenuti a moltissimi utenti contemporaneamente (è il caso dei grandi giornali online, che vengono visualizzati da centinaia di milioni di lettori da tutto il mondo).

Usare una CDN è quindi un vantaggio quasi sempre, ma l’episodio di oggi mostra il vero grande limite di questo sistema di distribuzione dei contenuti: se la CDN va in down il tuo sito crolla e tu non puoi farci niente.