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SCIENZA

Misteriose specie marine invasive, cosa sappiamo delle più grandi minacce dell'oceano

La lumaca di fango, il pesce leone, spugne, stelle marine: la scienza non li ha studiati abbastanza. Sappiamo troppo poco sulle specie invasive, grande minaccia dei mari.

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Non sappiamo nulla di questo pesce, una delle più grandi minacce dell'oceano Fonte foto: 123RF

Si chiamano specie invasive: sappiamo quali sono e sappiamo perché rappresentano una minaccia per l’ecosistema marino.

Si tratta ad esempio del pesce leone o della lumaca di fango. Il primo è un animale molto bello ma altrettanto velenoso, che, da quando è stato avvistato nell’Oceano Indo-Pacifico negli anni Ottanta (fuori da dove viveva prima), ha preso d’assalto le foreste di mangrovie, le barriere coralline e i prati di alghe nei Caraibi, suscitando un’allerta tale da diventare il volto e il simbolo delle specie marine invasive.

“Probabilmente la minaccia più insidiosa” alla biodiversità marina, così l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha definito le specie invasive. “Penso che la scienza a volte si presenti come se avesse tutte le soluzioni, giusto? Questo è un documento che ci dice che ci sono molte cose che non sappiamo”. Sono le parole di Isabelle Côté, ecologo marino della Simon Fraser University nella British Columbia e autrice di un nuovo e preoccupante studio sulle specie invasive.

Cosa dice il nuovo studio sulle specie marine invasive

Per dieci anni Isabelle Côté ha osservato il pesce leone devastare gli ecosistemi dei Caraibi. Dopo una serie di ricerche approfondite sulla minaccia indo-pacifica, ha iniziato a osservare da vicino un’altra specie, la lumaca di fango. Quindi ha fatto un passo indietro e ha provato a osservare il problema da un punto di vista più generale. Le conclusioni della sua ultima analisi le troviamo in un nuovo studio: insieme ai colleghi, ha esaminato la letteratura scientifica esistente, dimostrando che, delle circa 970 specie marine considerate invasive, oltre la metà (il 55%) è stato studiato solo una volta e l’8% è stato studiato più di 10 volte.

Quali sono le specie marine invasive più studiate e quelle meno studiate

Il faro della scienza spesso si accende su pesci e molluschi, i soggetti principali del 50% delle osservazioni. Cetrioli di mare, spugne, stelle marine invece nuotano perlopiù nel buio delle nostre conoscenze analitiche. Differenze sono state individuate anche all’interno di ciascun gruppo: conosciamo quattro specie di ctenoforo invasivo, ma soltanto la noce di mare è stata esaminata per l’80% delle volte.

L’oceano è pieno di esemplari misteriosi e a volte bizzarri, che gli scienziati sono riusciti, a volte, a riportare in superficie: si è trattato ad esempio del pesce con i denti umani o del fossile vivente, un animale che può vivere fino a 100 anni.

Giuseppe Giordano

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