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SCIENZA

Un mini cervello in provetta sa giocare a Pong

Potrebbero essere chiamati cervelli cyborg. Un gruppo di neuroni coltivati in laboratorio è capace di intercettare la pallina dello storico videogioco di Atari.

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Un mini cervello in provetta sa giocare a Pong Fonte foto: 123rf

Un mini cervello coltivato in provetta è capace di giocare allo storico videogioco Pong. È quanto ha annunciato un team di scienziati della startup biotecnologica Cortical Labs. I ricercatori hanno spiegato che non si tratta neanche proprio di un “cervello”, ma semplicemente di un gruppo di neuroni che sono stati fatti crescere in una capsula di Petri. Gli studiosi sono riusciti a insegnare a circa 800mila neuroni umani come intercettare la pallina del videogame creato da Atari nel 1972.

L’esperimento sul mini cervello che sa giocare a Pong

Brett Kagan, coordinatore del progetto, ritiene che il gruppo di neuroni potrebbe essere chiamato cervello cyborg. Per analizzare l’attività che gli permette di giocare a Pong, i neuroni sono stati collegati a un microelettrodo. Inizialmente i ricercatori di Cortical Labs hanno creato una versione semplificata del gioco, senza avversari, per insegnare al mini cervello come giocare con la pallina. Ai neuroni è stato inviato un segnale che indica loro dove si trova la pallina e le cellule hanno risposto mandando, a loro volta, un segnale all’elettrodo che poi veniva decodificato muovendo la racchetta per colpire la pallina. In pratica, il risultato è stato che i neuroni sembrava fossero diventati il cervello della racchetta.

Tuttavia, secondo quanto affermato da Kagan, i mini cervelli non sanno ancora giocare bene come un essere umano, “ma imparano più velocemente di alcun intelligenze artificiali. L’aspetto più sorprendente è quanto siano veloci a imparare: lo fanno quasi in tempo reale”. “È una proprietà straordinaria – ha evidenziato il coordinatore del progetto – che ci mostra tutte le potenzialità dei sistemi biologici”.

Altri esperimenti sui cervelli in provetta

In realtà la ricerca nel campo dei cervelli in provetta va avanti da alcuni anni. Nel 2019 un team dell’University of California di San Diego aveva osservato che gli organoidi cerebrali prodotto in laboratorio e composti da cellule staminali pluripotenti, erano in grado di produrre onde cerebrali molto simili a quelle dell’encefalo di un bambino prematuro. Gli scienziati dell’università di Cambridge invece sono riusciti a coltivare un mini cervello capace di connettersi automaticamente al midollo spinale e al tessuto muscolare. Quest’ultimo esperimento è molto importante per comprendere meglio alcuni disturbi come la malattia del motoneurone, l’epilessia e la schizofrenia.

Riguardo al cervello umano, invece, ci sono 6 cibi che fanno bene alla mente, mentre una ricerca ha scoperto che l’organo nell’uomo contemporaneo si è ristretto. Un altro studio ha rivelato che sono le capacità di previsione a far funzionare il cervello.

Stefania Bernardini

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