Libero
SCIENZA

I motivi dell'alleanza tra Amazon e Facebook nella corsa allo spazio

Amazon lancia il progetto Kuiper e arruola i tecnici di Facebook: in orbita 3.236 nuovi satelliti per internet veloce entro il 2029.

Pubblicato:

Amazon e facebook lanciano Kuiper, competitor di Starlink Fonte foto: iStock

Facebook e Amazon stanno lavorando insieme ad un progetto che intende lanciare in orbita oltre 3.000 satelliti per la connettività internet a banda larga. Si tratta del Progetto Kuiper, che prevede di costruire una nuova costellazione di satelliti nell’orbita terrestre bassa entro il 2029.

Il progetto Kuiper

Il progetto Kuiper di Amazon è stato approvato dalla Commissione Federale per le comunicazioni degli Stati Uniti d’America nel 2020: la licenza accordata al gruppo Amazon prevede un investimento di oltre 10 milioni di dollari per la creazione di un servizio di connettività via satellite che andrà a competere con Starlink di SpaceX e con i satelliti di OneWeb, recentemente scampata al fallimento grazie al sostegno del governo britannico. 

L’ambizioso progetto Kuiper prevede l’invio di 3.236 satelliti su 98 piani orbitali diversi, ad una distanza dalla superficie terrestre che va dai 590 ai 630 chilometri. Amazon si è impegnata di fronte alla FCC  a lanciare almeno metà dei satelliti del progetto Kuiper entro il 30 Luglio 2026, ed ha sottoscritto un impegno formale nel controllo dei rischi legati alla produzione di detriti orbitali. 

Per lanciare in orbita i primi satelliti, Amazon ha già prenotato nove esemplari di Atlas V, un razzo non riutilizzabile utilizzato per trasportare materiali in orbita prodotto dalla ULA (United Launch Alliance), che gli esperti mettono spesso a confronto con il vettore dei satelliti di Starlink, il Falcon 9 di casa SpaceX – che però è riutilizzabile.

Ancora non si sa con precisioni quanti satelliti riuscirà ad ospitare un singolo viaggio dell’Atlas V: è possibile che il payload massimo si avvicini a quello dell’eccellente  competitor, che riesce a caricare fino a 60 satelliti Starlink sul Falcon 9.

Una cosa è certa: il progetto del gruppo Amazon potrà servirsi di diversi vettori. Il sistema di satelliti, infatti, è progettato per essere compatibile con diversi veicoli di lancio, cosa che apre alla possibilità di non legarsi ad uno o l’altro fornitore (o mezzo). Inutile dire che, con ogni probabilità, sarà il New Shepherd di casa Blue Origin a portare i satelliti in orbita in una fase più avanzata del progetto.

I satelliti di Kuiper porteranno connettività a banda larga nelle zone del mondo che sono poco o mal servite dalla rete internet globale, che si stima ospitino oltre il 95% della popolazione mondiale. Lo scopo ultimo, in definitiva, non si discosta da quello degli altri progetti che intendono portare connettività a bassa latenza sulla Terra a partire dallo spazio: allargare la platea delle persone raggiunte dalla connettività internet veloce senza fili. 

I motivi dell’alleanza tra Amazon e Facebook

Nel presentare il progetto Kuiper, i portavoce di Amazon hanno fatto riferimento al fatto che stessero lavorando attivamente al progetto oltre 500 impiegati. 

Tra le risorse in campo per lo sviluppo dell’imponente progetto Kuiper ci sono anche una dozzina di dipendenti di Facebook, direttamente acquisiti da Facebook Connectivity – il gruppo che si occupa di infrastrutture e telecomunicazioni in nome del colosso social.

Pare infatti che Amazon abbia acquisito un intero reparto di Facebook per lo sviluppo del Progetto Kuiper. Un portavoce della compagnia di Zuckerberg ha recentemente affermato: “Crediamo che la tecnologia satellitare consentirà la nascita di un’infrastruttura per le comunicazioni di nuova generazione” – e non stupisce certo che la cosa sia negli interessi di Facebook.

L’ampliamento della copertura internet a banda larga verso zone del pianeta che ancora non dispongono di connettività veloce, infatti, significherebbe un contestuale aumento dei potenziali utenti dei social del gruppo Facebook, che include anche i social Instagram e Whatsapp.

Non stupisce certo, quindi, l’alleanza con il gruppo Amazon per la corsa all’orbita terrestre bassa. Da un lato, Facebook dichiara di “confermare l’impegno a costruire una connettività globale migliore e più estesa”, e i suoi dipendenti si dicono eccitati nel vedere un proprio team contribuire in maniera sostanziale agli sviluppi in questo campo.

Dall’altro lato, il gruppo Amazon mette sul piatto un finanziamento che supera i 10 milioni di dollari per un progetto che vuole raggiungere e superare il competitor per eccellenza, quella costellazione di satelliti Starlink  che conta oltre 1300 satelliti in orbita e che sta effettuando già da tempo i test di connettività da terra.