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SCIENZA

La NASA sta per lanciare un satellite contro un asteroide

In partenza il 23 Novembre la storica missione DART, la prima missione di difesa interplanetaria della NASA: colpirà un asteroide per modificarne l'orbita

La missione DART della NASA in partenza Fonte foto: 123RF - forplayday

Il Sistema Solare è più affollato di quanto si potrebbe pensare: non ci sono soltanto le tante tracce di attività umana nello spazio a vagare al di sopra dell’atmosfera terrestre, ma anche corpi celesti che attraversano il nostro angolo di cielo per continuare il proprio viaggio nello spazio profondo.

Nonostante il pericolo di un imminente impatto con un asteroide sia praticamente nullo, almeno per i prossimi cento anni, la NASA si sta preparando per ogni eventualità e il 23 Novembre lancerà la sua prima missione di difesa interplanetaria, DART.

Cos’è DART

DART sta per Double Asteroid Redirection Test, ovvero test di riorientamento dell’asteroide binario, ed è diretta verso una coppia di asteroidi cosiddetti near-Earth, ovvero la cui orbita è vicina a quella della Terra.

Il corpo principale si chiama Didymos, ed è un asteroide di circa 750 metri di estensione attorno al quale orbita il più piccolo Dimorphos, chiamato anche Didymoon dagli astronomi, che compie la sua orbita intorno al corpo principale in poco meno di 12 ore.

Il piano della NASA è chiaro e semplice: inviare un satellite contro Dimorphos per colpirlo, alterare la sua velocità di circa l’1% e modificare così la sua orbita. Se tutto andrà secondo i piani, lo “spostamento” dell’asteroide sarà osservabile anche dai telescopi sulla Terra: al momento dell’impatto, infatti, l’asteroide binario si troverà soltanto a 11 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

La missione DART partirà dalla Vandenberg Air Force Base in California a bordo di un razzo Falcon9 di SpaceX, che arriverà nei pressi di Didymos e Dimorphos tra il 26 Settembre e il 1 Ottobre del 2022.

Allora DART, che è dotata di un programma di navigazione autonoma che si serve della telecamera DRACO, andrà letteralmente a schiantarsi contro il più piccolo degli asteroidi a una velocità di 6,6 chilometri al secondo.

La prima missione NASA di difesa interplanetaria

A documentare l’impatto ci penserà LICIAcube, il primo satellite italiano a operare nello spazio profondo, selezionato dalla NASA per l’importante missione.

Il piccolo satellite italiano, integrato con DART, sarà rilasciato 10 giorni prima dell’impatto della sonda della NASA contro Dimorphos, e documenterà l’operazione con le sue telecamere ottiche LUKE e LEIA.

Ciò consentirà di osservare dalla Terra non soltanto le immagini dell’impatto, il cratere e il pennacchio di polvere che ci si aspetta di vedere, ma anche gli emisferi degli asteroidi nascosti all’occhio di DART in avvicinamento.

La prima missione di difesa interplanetaria della NASA non è legata a un imminente pericolo per la Terra, ma dovuta alle recenti acquisizioni degli astronomi, che stanno scoprendo sempre più informazioni sui corpi celesti che attraversano la galassia e il Sistema Solare.

Prima ‘Oumuamua, poi la cometa Borisov, hanno recentemente portato l’attenzione sulla possibilità che corpi interstellari attraversino lo spazio tra i pianeti del Sistema Solare.

Tra tutti gli asteroidi che vagano tra la cintura e il nostro pianeta, ce ne sono alcuni che la NASA classifica come “potenzialmente pericolosi”: si tratta di corpi celesti la cui orbita è vicina o interseca quella della Terra, ma attualmente nessuno di essi rappresenta una minaccia. Uno di loro è l’asteroide binario Didymos, che la NASA intende letteralmente “spostare”.