Libero
STREAMING E SERIE TV

Netflix abbassa i prezzi: ecco per chi

Sono ben 30 i Paesi in cui Netflix sta per abbassare il prezzo dell'abbonamento, ma l'Italia non c'è e non ci sarà: ecco per quale motivo e cosa possiamo aspettarci per il 2023

Pubblicato:

La strategia di Netflix per il 2023 non è solo quella di combattere la condivisione degli account e di offrire un abbonamento con pubblicità a chi non vuol spendere molto per la TV in streaming. Il gigante dell’intrattenimento, infatti, ha in mente mosse diverse per mercati diversi: nei 190 Paesi in cui è disponibile il servizio, infatti, in media si pagherà di più quest’anno, ma in 30 di essi si pagherà di meno.

Netflix abbassa i prezzi: dove

La notizia del taglio dei prezzi degli abbonamenti a Netflix è stata anticipata dal Wall Street Journal, ma confermata da un portavoce dell’azienda che ha commentato così questa scelta: “Cerchiamo sempre nuovi modi per migliorare l’esperienza dei nostri abbonati. Confermiamo che stiamo aggiornando i prezzi degli abbonamenti in alcuni mercati“.

Nessun dettaglio, invece, né sui nuovi prezzi né sulla lista completa dei Paesi interessati. Dalle indiscrezioni fin qui circolate si parla di Yemen, Giordania, Libia, Iran, Kenya, Nicaragua, Ecuador, Venezuela, Malesia, Indonesia, Thailandia, Filippine, Croazia, Slovenia, Bulgaria e alcuni Paesi dell’America Latina.

Il co-CEO dell’azienda, Greg Peters, già a gennaio aveva confermato la strategia del prezzo diverso su mercati diversi: “Vogliamo allargare la platea di utenti mentre cerchiamo di offrire il servizio a più persone in tutto il mondo, e per farlo offriremo un servizio di valore con prezzi variabili, e stiamo facendo un buon lavoro in questa direzione“.

Una vera e propria strategia di attacco ai mercati dove Netflix non è ancora abbastanza presente: “Ci sono molte persone nel mondo, in Paesi dove non siamo penetrati in profondità, e abbiamo più opportunità di attrarle“.

Netflix abbassa i prezzi, ma non in Italia

Dalle parole di Peters è evidente una cosa: l’Italia non è tra i Paesi che vedranno scendere il prezzo di Netflix, né lo sarà in futuro. Questo perché, per Netflix, l’Italia è già un mercato maturo e non una prateria da conquistare.

Netflix è stata sempre molto restia a comunicare il numero esatto dei suoi abbonati nei singoli Paesi, anche per evitare di trovarsi a dover giustificare ogni mese un calo o una crescita, anche solo di un punto percentuale, nel mercato X o nel mercato Y.

A metà ottobre 2021 la società confermò che gli utenti italiani erano circa 4 milioni e non ha più aggiornato quel dato. Molto probabilmente adesso sono un po’ di più, ma anche se il numero fosse invariato la questione cambierebbe di poco: Netflix è protagonista nel mercato italiano dello streaming, non farà sconti a nessuno e chi vuole risparmiare sull’abbonamento non può far altro che scegliere il piano con la pubblicità, oppure condividere legalmente l’abbonamento di con qualcun altro.

Come risparmiare su Netflix

Quando Netflix parla di allargare la platea degli utenti, si riferisce in particolar modo a quella enorme fetta del mercato costituita da telespettatori medi, non particolarmente appassionati di cinema o serie TV, che guardano principalmente il digitale terrestre ma che non sono più soddisfatti del servizio gratuito che ricevono.

Questi utenti vorrebbero una TV migliore, ma non sono disposti a spendere 18 euro al mese per vedere tutti i contenuti dell’abbonamento Netflix Premium, né i 13 euro necessari per il piano Standard.

Le opzioni a loro disposizione sono due: o diventare un “membro extra” dell’abbonamento di qualcun altro, oppure fare l’abbonamento con pubblicità.

I prezzi sono quasi identici, o almeno lo saranno: al momento conosciamo quelli praticati in Spagna, mercato quasi gemello a quello italiano e con gli stessi costi di abbonamento. Qui condividere l’abbonamento con un amico costa 5,99 euro al mese, in Italia il piano Base con pubblicità costa 5,49 euro al mese.

Netflix stringe la corda

Secondo Netflix il numero degli utenti “a scrocco” nel mondo è elevatissimo: circa 70 milioni. Sono numeri impossibili da verificare, ma Netflix è un’azienda quotata in borsa e se comunicasse un dato errato commetterebbe un reato, di conseguenza possiamo prendere per buono quel numero.

Ed è un numero enorme, che giustifica gli sforzi della piattaforma per “far emergere il nero” almeno in parte. La strategia è ormai più che nota: stop alla condivisione degli account, controllando da dove l’utente sta guardando film e serie TV e bloccando la visione se il luogo non è quello solito.

In Italia siamo ancora ai test, ma probabilmente non manca molto all’ufficializzazione dei costi del membro extra anche nel nostro Paese.

E’ chiaro, dunque, che chi fino ad oggi ha guardato Netflix gratis usando i dati di un amico, un parente o lo ha fatto dividendosi il costo dell’abbonamento con il vicino di casa a breve dovrà scegliere: stipulare un nuovo abbonamento a prezzo pieno, farne uno a prezzo scontato sopportando 5 minuti di pubblicità ogni ora, oppure diventare l'”extra” di qualcun altro?