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Il nucleo della Terra cresce con una strana asimmetria Fonte foto: 123RF
SCIENZA

Il nucleo della Terra potrebbe deformarsi: l'asimmetria è inspiegabile

Il nucleo della Terra cresce in maniera asimmetrica e non si sa perché. Siamo a una svolta per lo studio del magnetismo terrestre

Ogni anno il nucleo ferroso del pianeta Terra si espande di circa un millimetro: ciò è dovuto al raffreddamento degli strati più profondi della crosta terrestre, che perdendo calore diventano solidi.

Un recente studio, pubblicato su Nature Geoscience, sembra indicare per la prima volta un’evidenza inspiegabile: un lato del nucleo della Terra sembra crescere più in fretta dell’altro.

Nel nucleo della Terra

Il nucleo ferroso della Terra ha un raggio di oltre 1200 chilometri, e si trova ad una temperatura che rasenta i 500°C. È anche noto come nucleo solido, in quanto nonostante le temperature altissime, simili a quelle che si trovano sulla superficie del Sole, la forte pressione non consente alla lega di ferro-nichel di fondere completamente.

Il nucleo solido della Terra si è formato tra 1,5 e 0,5 miliardi di anni fa ed è oggi interessato da un fisiologico processo di perdita di calore e di “cristallizzazione”: raffreddandosi, gli strati più esterni del nucleo ferroso solidificano, diventando parte integrante del nucleo solido.

Ma questa crescita appare evidentemente asimmetrica: quasi 3mila chilometri al di sotto del Mar di Banda, in Indonesia, si stanno formando il 60% in più di cristalli ferrosi rispetto a quanto stia avvenendo dall’altra parte del pianeta.

Daniel Frost, autore dello studio, sottolinea l’importanza della scoperta ricordando che l’attività del nucleo solido della Terra influenzi in maniera vitale l’esistenza sul nostro pianeta: la geodinamo, quel ribollire di ferro liquido che genera il campo magnetico che permette la vita sulla Terra, dipende essenzialmente da quel che avviene all’interno del nucleo ferroso.

È proprio il fenomeno del rilascio di calore tipico del raffreddamento che genera il moto convettivo da cui dipende l’esistenza del campo magnetico terrestre.

Allo stesso modo, afferma Frost, “tutto è influenzato da quel che avviene negli strati superiori”: se il nucleo esterno e poi la crosta non fossero in grado di ricevere il calore rilasciato in fase di raffreddamento, tale processo non sarebbe possibile.

L’asimmetria è inspiegabile

Il punto in cui è stata registrata la crescita massima del nucleo, negli abissi del mare indonesiano, corrisponde ad una importante area di subduzione, ovverosia una di quelle zone in cui le placche tettoniche scorrono una sotto l’altra per scivolare nelle profondità del mantello.

Ciò significa che grossi blocchi freddi di placche tettoniche vanno avvicinandosi al mantello, inevitabilmente raffreddandone la temperatura: “è come gettare cubetti di ghiaccio nel mantello”, spiega ironicamente Frost.
Questa però è una spiegazione decisamente troppo debole per giustificare la crescita asimmetrica del nucleo ferroso: è piuttosto improbabile che il calore proveniente dalle viscere del nostro pianeta venga dissipato in linea retta.

Secondo Frost e gli altri autori dello studio, la fredda crosta indonesiana potrebbe più facilmente provocare un raffreddamento al di sotto della Cina, o dell’Arabia Saudita.

L’asimmetria rimane quindi senza una spiegazione univoca, al momento, e non si sa se possa condurre ad una deformazione del nucleo ferroso della Terra, nel corso degli eoni. Quel che è certo è che tale studio apre la strada ad importanti scoperte sul magnetismo terrestre.

L’asimmetria di crescita del nucleo, infatti, potrebbe aiutare il campo magnetico della Terra a mantenere la sua potenza.

Tale asimmetria potrebbe inoltre avere a che fare con l’inversione dei poli magnetici, fenomeno per cui ancora non esiste una spiegazione univoca. Come ammette il team di ricerca di Berkeley “la domanda è sempre quella: c’entra qualcosa con l’inversione dei poli terrestri?”.