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SCIENZA

Scoperte due nuove specie di pseudo-cavalli risalenti a 37 milioni di anni fa

Scoperte in Spagna due nuove specie: due pseudo-cavalli, piccoli e dalle gambe corte, appena classificati ed entrati nel record fossile mondiale.

Scoperti due nuovi fossili di pseudo-cavalli Fonte foto: iStock

Tanti milioni di anni fa, l’Europa era un arcipelago ed il clima era assai più caldo. Parliamo dell’Eocene, la seconda epoca geologica del periodo Paleogene: parliamo del periodo in cui, appena scomparsi i dinosauri del Cretacico, i mammiferi si trovarono a far da padroni – in termini evolutivi. 

Mentre ancora la Pangea si andava frammentando, consegnandoci il mondo che conosciamo, i mammiferi conoscevano un’importante radiazione adattativa: dai pochi progenitori scampati all’estinzione, nacque un numero impressionante di nuove specie. 

Risale al Paleogene, per esempio, la comparsa dei primi esemplari di cani e gatti, e a quanto pare – forse – anche di alcuni antenati dei cavalli.

I parenti più lontani del cavallo

È stata pubblicata lo scorso maggio sul Journal of Vertebrate Paleontology l’importante ricerca che ha individuato e classificato due nuove specie di mammiferi risalenti a circa 37 milioni di anni fa.

Parliamo del Leptolophus cuestai e del Leptolophus franzeni, due equidi profondamente differenti dai cavalli che conosciamo, e individuati oggi per la prima volta grazie ai fossili rinvenuti nella località spagnola di Zambrana. 

“Immaginate degli animali simili a un cavallo, ma con tre dita e grandi come un fox terrier o un alano, che vivono in un clima subtropicale”, afferma Ainara Badiola, paleontologa dell’Universidad del País Vasco e co-autrice dello studio. 

Il sito paleontologico di Zambrana non è nuovo al disvelamento di nuove specie di mammiferi risalenti all’Eocene: sono stati individuati qui roditori, marsupiali e primati, cui vanno oggi aggiunti i paleoteriidi, che per facilità vengono definiti pseudo-cavalli.

La comunità scientifica li chiama pseudo-cavalli poiché hanno molto in comune con altri equidi estinti, ma non appartengono assolutamente alla famiglia tassonomica dei cavalli progenitori della specie attuale. Si tratta dunque di una parentela del tutto convenzionale, che poco ha a che vedere con la linea evolutiva che ci ha consegnato uno degli animali più magnificenti del creato.

Pseudo-cavalli: piccoli e dalla dentatura affascinante

Gli pseudo-cavalli che vivevano nella Spagna subtropicale di 37 milioni di anni fa erano piccoli, con gambe corte e con una dentatura assai diversa da quella degli erbivori, che lascia ipotizzare che l’area fosse allora piuttosto arida e povera di foreste, rispetto all’Europa centrale. 

Oltre ad espandere il record dei fossili mondiale, nonché il numero globale di specie estinte classificate, la ricerca si sta rivelando particolarmente utile poiché capace di svelare importanti notizie a partire dalla dentatura dei due Leptolophus, molto diversa da quella dei moderni cavalli.

Tra i due fossili appena classificati, soltanto quello del Leptolophus cuestai presenta una corona che lascia pensare ad un’alimentazione erbivora. 

I molari del Leptolophus franzeni, afferma un altro autore dello studio, “presentano corone molto alte e sono coperte di uno spesso strato di cemento”, appunto compatibile con un ecosistema arido costituito perlopiù di grandi pianure.

L’indagine sui due fossili di Zambrana non si conclude certo con la pubblicazione della ricerca, ed è questa la vera notizia: il sito è ancora in attività, e certamente dallo studio dei piccoli fossili degli pseudo-cavalli dell’Eocene verranno altre importanti scoperte.