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SCIENZA

Misteriose nuvole su Marte nelle foto di Curiosity

Brillanti, iridescenti e luminose nubi sono state avvistate sulla superficie del Pianeta Rosso dal rover della Nasa

Misteriose nuvole su Marte nelle foto di Curiosity Fonte foto: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Nel cielo di Marte ci sono le nuvole. È quanto è stato ripreso nelle nuove immagini del rover Curiosity della Nasa. L’agenzia aerospaziale ha segnalato che nella sottile atmosfera del Pianeta Rosso le nubi sono rare e, solitamente, si formano al suo equatore durante il periodo più freddo dell’anno. Nella descrizione della Nasa i cumuli fotografati sono come “ciuffi sottili pieni di cristalli di ghiaccio che diffondevano la luce del sole al tramonto, alcuni dei quali dal colore luccicante”.

Già lo scorso anno, che equivale a due anni terrestri, gli scienziati avevano notato che alcune nuvole avevano iniziato a formarsi prima del previsto. Le ultime sorprendenti immagini hanno comunque fornito nuove intuizioni al team scientifico che le sta esaminando. Le nubi sono state riprese a marzo e si troverebbero ad altitudini più elevate rispetto alla maggior parte delle nuvole marziane finora osservate, che in genere si librano a circa 60 chilometri sopra la superficie del pianeta. Queste ultime sono costituite da ghiaccio d’acqua, mentre quelle ad alta quota, secondo la Nasa, probabilmente sono fatte di anidride carbonica congelata o ghiaccio secco.

 

Le immagini di Curiosity

Curiosity ha fornito immagini sia in bianco e nero che a colori: le foto in bianco e nero mostrano più chiaramente i dettagli increspati delle nuvole, mentre quelle a colori mostrano cumuli che letteralmente “brillano”. Visti subito dopo il tramonto, i loro cristalli di ghiaccio catturano la luce che il fa poi splendere nel cielo oscuro.

Queste nuvole crepuscolari sono note anche come “nottilucenti” e diventano più luminose quando si riempiono di cristalli, per poi scuriscono quando la posizione del Sole nel cielo scende al di sotto della loro altitudine. Curiosity ha anche catturato immagini di nuvole iridescenti di “madreperla“, con colori pastello che Mark Lemmon, scienziato atmosferico dello Space Science Institute di Boulder, ha affermato possano provenire da particelle di nuvole di dimensioni quasi identiche. Il fenomeno di solito accade subito dopo che le nubi si sono formate e sono cresciute tutte allo stesso ritmo.

Intanto un team italiano del Politecnico di Milano ha scoperto che nella sabbia della Luna si nasconde l’acqua perché tra i granelli ci sono tutte le componenti dell’H2O. Mentre il Pianeta Rosso potrebbe ospitare la prima città del futuro, Nüwa, una metropoli del tutto sostenibile.

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