
Pentagono vulnerabile ad attacchi hacker: a rischio dati sensibili
Falle di sicurezza nei sistemi del Pentagono potrebbe essere "facilmente" sfruttate dagli hacker con conseguenze geopolitiche disastrose
Dan Tentler, fondatore della società di sicurezza informatica Phobos Group, ha avvertito il Pentagono: c’è pericolo di un attacco hacker. E avverte: «sono vulnerabilità così semplici da individuare che probabilmente non sono stato il primo a scoprirle».
L’ipotesi è quindi duplice: gli hacker stanno già sfruttando queste falle oppure lo faranno molto presto. Il Pentagono, tra l’altro, è a conoscenza che i suoi server non sono sicuri, ma non è ancora corso ai ripari, a distanza di ben otto mesi dalla segnalazioni di Dan Tentler. Un attacco all’infrastruttura del Pentagono avrebbe delle ripercussioni gravissime: hacker statunitensi, o ancora peggio, stranieri potrebbero lanciare attacchi tramite i sistemi governativi facendoli passare come se l’autore fosse il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America. Non sarebbe una bella situazione.
Bisogna agire subito!
Un caso emblematico che mette in dubbio l’efficacia di un ordine esecutivo voluto dell’amministrazione Trump sulla sicurezza informatica, che ha lo scopo di rivedere tutti i sistemi federali alla ricerca di problemi di sicurezza e di vulnerabilità nell’arco di 60 giorni. Una bozza del decreto è trapelata la scorsa settimana e Tentler sostiene che, in base alla sua esperienza, i piani elaborati dal Governo sono semplicemente «non attuabili» perché, secondo l’esperto, «dimostrano una totale mancanza di comprensione di quali siano i problemi realmente esistenti». Le direttive richiedono una valutazione su tutte le infrastrutture informatiche dell’intero Governo degli Stati Uniti nel giro di 60 giorni? Si chiede Tentler. E il Pentagono, che è a conoscenza da mesi di queste pericolose vulnerabilità, non le ha ancora corrette? Un portavoce del Pentagono si è rifiutato di commentare le affermazioni di Dan Tentler.