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SCIENZA

Le origini dei pinguini, eredi di un antico continente scomparso

La misteriosa origine dei pinguini: i record fossili dimostrerebbero che provengono tutti dalla Zealandia, un antico continente scomparso

I pinguini vengono da un antico continente scomparso Fonte foto: iStock - Darren Creighton

Circa 60 milioni di anni fa, la Zealandia era un grande continente che si estendeva dall’Antartide all’Australia. Oggi le sue terre sono quasi completamente sommerse, e quel che resta della Zealandia è una formazione insulare nota come Nuova Zelanda.
Ebbene, dei fossili rinvenuti ed analizzati nel corso degli ultimi anni dimostrano chiaramente che i pinguini, tutti i pinguini del mondo, vengono dal continente scomparso di Zealandia.

L’origine dei pinguini

La Zealandia è scomparsa sott’acqua circa 60 milioni di anni fa: quando i dinosauri furono annientati, la terra di Zealandia era ancora emersa e popolata. Probabilmente dai pinguini.

I pinguini risalgono infatti a circa 62 milioni di anni fa, ed è pressoché certo che sopravvissero alla scomparsa del continente.

I ricercatori hanno scoperto l’esistenza di nuove specie di pinguini, risalenti ad appena 3 milioni di anni fa, con becchi più piccoli ed una struttura ossea che dimostra come seguissero una dieta completamente diversa da quella dei pinguini attuali.

Proprio il cambio di dieta, che parrebbe essere avvenuto in maniera piuttosto repentina, scrivono i ricercatori nel paper pubblicato da The Royal Society, “potrebbe essere intervenuto quando la risalita delle acque del Pliocene cambiò radicalmente l’ecosistema degli oceani del Sud”.

In breve: i pinguini avrebbero cambiato radicalmente le proprie abitudini alimentari nel momento in cui furono costretti a lasciare la propria terra d’origine, che stava finendo sott’acqua.

Anche se 3 milioni di anni sembrano pochissimi, rispetto all’effettiva presenza dei pinguini sulla terraferma, i fossili di pinguini crestati rinvenuti dai ricercatori sembrano portare ancora i segni di quella dieta abbandonata con la Zealandia, molto diversa da quella che si può osservare nelle specie di pinguini oggi viventi.

L’evoluzione dei pinguini nel tempo

La Nuova Zelanda, l’unica parte ancora emersa della scomparsa Zealandia, è storicamente un’area di grande interesse da un punto di vista faunistico: l’assenza di mammiferi terrestri, con l’unica eccezione dei pipistrelli, potrebbe aver incoraggiato la formazione di importanti colonie di volatili nei millenni.

Resta che la Nuova Zelanda è oggi un punto di riferimento per gli scienziati che si occupano di biodiversità e di evoluzione delle specie, in particolare quando si parla di volatili e uccelli marini.

Gli scienziati hanno analizzato le descrizioni di ben 20 specie di pinguini fossili rinvenuti nel tempo nell’area della fu Zealandia, di cui sette specie sono risultate estinte da tempo.

Una delle specie fossili rinvenute sulla costa di Taranaki, nell’isola settentrionale della Nuova Zelanda, è stata chiamata Eudyptes atatu – che significa “alba” in lingua Maori – ad indicare che “questa specie è l’inizio delle nostre conoscenze per quanto riguarda i pinguini crestati in Nuova Zelanda”, sostengono gli scienziati coinvolti nel progetto.

Al centro dello studio, proprio l’analisi di alcuni record provenienti da pinguini crestati, che sono tutti discendenti dall’antico progenitore delle specie estinte di pinguino.

“Il nostro record fossile”, concludono i ricercatori, “suggerisce che la Zealandia fosse un incubatore di diversità dei pinguini e che probabilmente qui si sono evoluti i primi pinguini, per poi disperdersi in tutto l’emisfero australe”.

Tutti i pinguini del mondo, quindi, avrebbero avuto origine dalla Zealandia, il loro continente scomparso nelle profondità dell’Oceano, per arrivare soltanto molto dopo a colonizzare le aree che ancora oggi popolano e cambiare, inevitabilmente, abitudini.

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