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SICUREZZA INFORMATICA

Pirateria online, la Guardia di Finanza oscura altri 15 siti illegali

Nuovo colpo della Guardia di Finanza contro lo streaming illegale: oscurati 15 siti pirata e una persona di 65 anni è stata denunciata

Pirateria online, la Guardia di Finanza oscura altri 15 siti illegali Fonte foto: Shutterstock

Continua il giro di vite delle autorità italiane contro la pirateria online. Dopo le operazioni delle settimane precedenti, dove sono stati chiusi a più riprese diversi siti illegali, la Guardia di Finanza di Cagliari oscura altre piattaforme internet che permettevano di visionare i canali a pagamento di Mediaset Premium e Sky.

Complessivamente, come si legge nel comunicato delle Fiamme Gialle, sono 15 i portali internet smantellati dall’operazione denominata “Pirate on Demand”. L’indagine, condotta anche attraverso l’ausilio delle un’unità di anti piracy dei due soggetti televisivi coinvolti, ha permesso di individuare un fitta rete, si legge nella nota, che permetteva di fruire illegalmente via web eventi sportivi, film, serie televisive e altri contenuti protetti dal diritto d’autore. Il pugno duro della Guardia di Finanza ha colpito alcune tra le più note e utilizzate piattaforme streaming fuorilegge, ora non più raggiungibili dagli utenti italiani.

L’operazione delle Fiamme Gialle

Le indagini, partite lo scorso settembre 2016 e coordinate dal dott. Giangiacomo Pilia, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, hanno consentito di risalire anche ai responsabili dei siti pirata. Un uomo di 65 anni, G.M., presunto amministratore di alcuni dei siti chiusi, risulta infatti indagato. Le forze dell’ordine italiane stanno valutando anche la posizione di coloro che hanno sottoscritto abbonamenti con i portali illegali. Inoltre, le Fiamme Gialle stanno cercando di ricostruire il giro di affari delle piattaforme, provando a quantificare i guadagni ottenuti in modo illecito tramite le sottoscrizioni.

Lotta alla pirateria online

I siti oscurati permettevano agli utenti, da quanto si intuisce dal comunicato, di beneficiare di contenuti streaming “live”, cioè offerti in diretta, e “on demand”, vale a dire a richiesta. Quest’ultima operazione conferma ancora una volta l’impegno delle autorità italiane nella lotta contro la pirateria online.