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SCIENZA

La plastica diventa vaniglia grazie a dei batteri

Per gestire il problema dello smaltimenti della plastica, potrebbe essere stata trovata una soluzione gustosa e sostenibile: trasformarla in vanillina

La plastica diventa vaniglia grazie a dei batteri Fonte foto: 123rf

La plastica è dannosa e soprattutto difficile da smaltire. Ma dei ricercatori potrebbero aver trovato una soluzione gustosa e sostenibile per risolvere il problema: trasformarla in vanillina. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Green Chemistry e propone di utilizzare dei batteri per trasformare il materiale da riciclare nel composto che conferisce alla vaniglia il suo delizioso sapore e odore. Il processo potrebbe rappresentare un metodo sostenibile per ridurre la quantità di rifiuti di plastica e per produrre alimenti, come per esempio un bel gelato.

La trasformazione della plastica in vanillina

La ricerca è stata condotta da un team dell’Università di Edimburgo che ha geneticamente modificato il batterio E. coli per consentirgli di convertire l’acido tereftalico, ossia una molecola derivata dal polietilene tereftalato (PET), in vanillina. Il PET è un tipo di plastica che viene generalmente usata per realizzare le bottiglie d’acqua monouso o gli imballaggi. È derivato da materiali non rinnovabili e gli attuali metodi di riciclaggio lo scompongono solo nelle sue parti costituenti, una delle quali è l’acido tereftalico. Con circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti di PET prodotti ogni anno, è diventato necessario riuscire a trovare un metodo efficace e sostenibile per lo smaltimento.

Il team di ricercatori di Edimburgo, con il batterio E. coli, è stato in grado di ottenere una conversione del 79% dell’acido tereftalico in vanillina. “Questo è il primo esempio di utilizzo di un sistema biologico per riciclare i rifiuti di plastica – ha affermato Joanna Sadler, prima autrice dell’articolo – e questo ha implicazioni molto interessanti per l’economia circolare“. “I risultati della nostra ricerca hanno importanti implicazioni per il campo della sostenibilità della plastica e dimostrano il potere della biologia sintetica per affrontare le sfide del mondo reale”.

In realtà, anche se i ricercatori affermano che la vanillina prodotta dalla plastica è adatta al consumo umano, i risultati devono ancora essere verificati e sono necessari ulteriori test. Tuttavia, la vanillina ricavata potrebbe essere anche usata nell’industria cosmetica ed è un importante prodotto chimico sfuso, utilizzato negli erbicidi e nei prodotti per la pulizia. Se anche la sostanza ricavata dalla plastica non potesse essere impiegata per realizzare cibi, si potrà comunque adoperare in altri campi e in modo che non abbia un impatto dannoso sull’ambiente e sul nostro ecosistema.

Restando in tema sostenibilità, invece, sono stati creati gli ombrelloni smart che producono energia mentre si prende il sole. I primi prototipi sono stati installati a Milano.

Stefania Bernardini

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