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SCIENZA

La plastica che evapora al sole: nuova invenzione rivoluzionaria

Un nuovo tipo di plastica è in grado di evaporare all'aria e alla luce del sole e contribuirà in modo decisivo a combattere l'inquinamento

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La plastica che evapora al sole: nuova invenzione rivoluzionaria Fonte foto: 123rf

Da anni ormai in tutto il mondo è guerra aperta alla plastica. Migliaia di oggetti realizzati in materiali non riciclabili, dalle reti da pesca ai bicchieri monouso fino ai componenti dei cellulari, minacciano l’ambiente devastando interi ecosistemi e per questo molti governi stanno correndo ai ripari. Sono più di 300 milioni le tonnellate di rifiuti di plastica attualmente prodotti all’anno, secondo le stime delle Nazioni Unite. Per questo secondo gli scienziati ci troviamo a un “punto di non ritorno” per quanto riguarda il danno ambientale.

Le alternative, ormai, iniziano ad affacciarsi con invenzioni sempre più innovative: dai batteri delle mucche fino alla seta dei ragni, gli scienziati di tutto il mondo si stanno adoperando per risolvere uno dei problemi principali che affliggono il nostro pianeta. Adesso una nuova invenzione promette di dare una svolta decisiva alla lotta contro i materiali non biodegradabili.

La plastica che evapora: nuova invenzione fatta “per caso”

Un team di scienziati cinesi ha inventato un nuovo tipo di plastica che evapora, ovvero si degrada quando è esposto alla luce del sole e all’aria.

I ricercatori dell’Università di Scienze e Tecnologia di Huazhong a Wuhan, in Cina, hanno ammesso di aver fatto questa invenzione straordinaria “per caso”. Mentre stavano lavorando a una plastica che cambia colore, infatti, si sono resi conto che si degradava dopo una settimana di esposizione all’aria e alla luce.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of the American Chemical Society” e promette di ripensare completamente al futuro della plastica.

Quando arriva e a cosa serve la plastica che evapora

Questo tipo di plastica assomiglia a una sorta di pellicola, per questo il co-autore dello studio Liang Luo pensa che la sua applicazione principale potrebbe essere nei telefoni cellulari e nei dispositivi elettronici.

Anche se non è ancora un sostituto valido per gli oggetti di uso quotidiano come le bottiglie di plastica e le borse della spesa, la nuova plastica degradabile potrebbe contribuire a ridurre l’uso della plastica e diminuire i rifiuti.

L’obiettivo, però, è ancora molto lontano e potrebbero passare anni prima di vedere le applicazioni pratiche di questa straordinaria invenzione.

Come hanno spiegato gli scienziati al blog scientifico PNAS, il team “continuerà a studiare la degradazione della plastica” e potrebbero essere necessari da cinque a dieci anni per dare una forma definitiva al nuovo materiale.

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