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SCIENZA

"Polvere di stelle" negli Oceani: la nuova affascinante teoria sull'origine di tutto

Come si è formata l'acqua sul nostro pianeta? La domanda a cui ancora la scienza non ha trovato risposte è ad un passo dalla possibile soluzione

L'origine dell'acqua sulla Terra Fonte foto: 123RF -_ig0rzh_

In materia di scienze planetarie, una delle questioni ancora vivissime all’interno della comunità scientifica riguarda l’origine dell’acqua del pianeta Terra. Non si sa ancora con certezza cosa abbia permesso la formazione dell’acqua sul nostro pianeta, ma gli studi più recenti sembrano essere d’accordo su un punto: l’acqua ha, almeno in parte, un’origine esogena. Ovvero: non si è formata sulla Terra, ma è arrivata da lontano.

L’acqua è arrivata dallo spazio?

I tanti e diversi studi che provano la presenza di acqua sui meteoriti sembrano suggerire da tempo l’ipotesi che l’acqua sia giunta sulla Terra dallo spazio profondo, rendendola il pianeta abitabile che oggi conosciamo.

Il passaggio degli asteroidi potrebbe aver portato l’acqua sul nostro pianeta 4,6 miliardi di anni fa, quindi? Non proprio, perché la composizione dell’acqua rinvenuta sui diversi asteroidi analizzati non è esattamente identica all’acqua degli oceani terrestri, in quanto contiene una forma più “pesante” dell’idrogeno – il deuterio.

Deve allora esserci dell’altro, nello spazio interplanetario, capace di spiegare la misteriosa origine dell’acqua degli oceani.

Grazie all’analisi dei frammenti dell’asteroide Itokawa – riportati a Terra dalla missione Hayabusa nel 2010 – un team dell’Università di Glasgow guidato da Luke Daly ha fatto una scoperta che cambia completamente il corso delle future indagini.

L’asteroide Itokawa mostra evidenti tracce di irradiazione da parte dei venti solari, capaci di trasformare piccolissimi granelli di “polvere di stelle” in acqua: “per ogni metro cubo di materiale, si possono avere 20 litri d’acqua”, sostiene Daly.

L’origine degli Oceani

I venti solari sono potenti flussi di particelle provenienti dal Sole, che si irradiano per tutto lo spazio interplanetario costituendo la cosiddetta eliosfera.

Si tratta di flussi di plasma composti in massima parte di idrogeno ionizzato, che combinato con gli atomi di ossigeno presenti sugli asteroidi sono in grado di produrre acqua. Diversi studi hanno ipotizzato, negli anni, che lo stesso asteroide Itokawa potesse contenere importanti quantità d’acqua, ma non è mai stato chiarito da dove provenisse.

La ricerca di Daly e colleghi getta nuova luce su una questione fondamentale per la comprensione dell’universo e della sua formazione: nelle prime fasi di espansione, infatti, l’universo era ricchissimo in polveri, molte delle quali potrebbero essere state colpite dai venti solari e trasformate così in acqua.

L’origine dei nostri Oceani potrebbe quindi essere spiegata una volta per tutte: si tratterebbe di singole molecole di polveri interstellari che, colpite dal flusso dei venti solari durante il loro tragitto verso il pianeta Terra, sono arrivate sulla superficie del pianeta in forma di acqua.

Ciò che rende la scoperta un vero punto di svolta nell’ambito delle ricerche sull’origine degli Oceani è nella composizione dell’acqua colpita dai venti solari: non si tratta più dell’acqua al deuterio tipica degli asteroidi, ma di una forma d’acqua che contiene meno deuterio, molto più simile quindi a quella che ha reso possibile la vita sul pianeta Terra.

Secondo Daly, “è possibile produrre gli Oceani della Terra” mescolando insieme quelli che chiama “serbatoi cosmici”: polvere di stelle e venti solari sarebbero quindi all’origine della formazione dei nostri Oceani. O meglio, del loro arrivo sul nostro pianeta.