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Problemi carta d’identità elettronica, cosa sta succedendo

Introdotta nel 2016, il percorso di adozione della carta d'identità non è mai stato lineare. Tra ottobre 2017 e febbraio 2018 distribuite tessere difettose

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Carta d'identità elettronica Fonte foto: Shutterstock

Diciamo che l’inizio poteva essere sicuramente migliore. Tra ritardi nel lancio e nell’adozione da parte dei Comuni, lungaggini burocratiche e altri intoppi di vario tipo, i primi mesi di vita della carta d’identità elettronica non sono stati dei migliori.

Anzi: nonostante la programmazione a lungo termine, l’apparato burocratico italiano sembra essersi fatto cogliere un po’ di sorpresa dal lancio della carta identità elettronica, accumulando ritardi e imprecisioni varie. E ora che si avvia verso l’entrata a pieno regime, un’altra pesante tegola si è abbattuta sul progetto di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione del nostro Paese. A causa di alcuni problemi in fase di progettazione e realizzazione delle tessere, oltre 350 mila carte d’identità elettroniche sono inutilizzabili. Ma procediamo con ordine.

Che cos’è la carta d’identità elettronica

Introdotta in via sperimentale a partire dalla prima metà del 2016 in 153 comuni italiani, la carta d’identità elettronica è una tessera di plastica dalla grandezza simile a quella di una carta di credito e dotata di chip NFC. Al suo interno trovano spazio la versione digitale dei nostri dati anagrafici, la firma e la foto; in più, la carta d’identità elettronica contiene anche il consenso alla donazione degli organi e il domicilio elettronico (numero di telefono, l’indirizzo di posta elettronica o l’indirizzo PEC dove poter essere raggiunto dall’amministrazione pubblica in caso di necessità).

Problemi carta d’identità elettronica difettosa, cosa succede e cosa fare

Nelle ultime settimane, moltissimi cittadini in possesso della carta digitale elettronica stanno segnalando diversi problemi per usufruire dei servizi garantiti dal documento d’identità, soprattutto nel caso di viaggi all’estero. Come denunciato da Antonio Decaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, circa 350mila carte d’identità elettroniche, emesse tra ottobre 2017 e febbraio 2018, sono fallate. Prodotte all’interno di vari stabilimenti del Poligrafico delle Stato, i documenti d’identità elettronici hanno problemi con i chip NFC, che non sarebbero stati aggiornati con l’ultima versione del software né testati e risulterebbero (in parte) illeggibili. Dal Poligrafico fanno sapere che le carte d’identità mantengono inalterate le loro caratteristiche di strumento sicuro di identificazione e non avrebbero causato problemi a nessun cittadino, né sul territorio nazionale, né all’estero.

Cosa fare se si ha una carta d’identità elettronica fallata? In caso di problemi, ci si può rivolgere al proprio comune di residenza: il Poligrafico ha avviato una campagna di sostituzione gratuita che, nel giro di un anno, dovrebbe portare alla sostituzione delle carte fallate nel giro di un anno.