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Riscaldamento globale, la colpa è anche dei Bitcoin

Stando a una ricerca condotta dall'Università delle Hawaii entro il 2033 l'estrazione dei Bitcoin comporterà un aumento di due gradi della temperatura terrestre

Un'immagine di alcuni Bitcoin Fonte foto: Shutterstock

Fino ad oggi, se escludiamo i numerosi attacchi informatici ai loro danni, delle monete virtuali e in particolare dei Bitcoin abbiamo sentito parlare solo bene. Eppure una ricerca dell’Università delle Hawaii ha gettato un’inquietante ombra su questa nuova tecnologia.

Un team di ricercatori dell’università statunitense, guidati dal professor Camilo Mora, ha scoperto che la diffusione dei Bitcoin potrebbe creare un aumento della temperatura della Terra di circa 2 gradi entro il 2033. La famosa criptovaluta sarebbe dunque una delle principali cause del riscaldamento globale nei prossimi anni. E, a dire il vero, il problema potrebbe essere molto più serio di quello descritto da Mora e i suoi collaboratori. Questo perché la previsione fatta dai ricercatori si basa su una diffusione uguale al 2018 fino al 2033 per i Bitcoin. In realtà la velocità di diffusione dei Bitcoin negli ultimi anni è in costante crescita e quindi il rischio per il clima mondiale potrebbe essere anche più grave di quello previsto all’Università delle Hawaii.

Perché i Bitcoin sono un pericolo per il riscaldamento globale

A questo punto vi starete chiedendo coma faranno delle monete virtuali ad aumentare di 2 gradi la temperatura terrestre in circa 15 anni. Semplice, i Bitcoin, o meglio l’energia necessaria per generare Bitcoin o altre critpovalute (ossia l’attività di mining) diventa ogni giorno più importante. Tanto che l’attività di mining sta diventando e diventerà sempre più un problema per l’inquinamento globale così come lo sono le auto, le industrie pesanti e i rifiuti non riciclabili. Nel 2033, stando alla ricerca dell’Università delle Hawaii, la prima causa del riscaldamento globale saranno i trasporti, seguiti dagli allevamenti intensivi di bestiame e al terzo posto, con una scalata incredibile, troveremo le attività di mining per Bitcoin.

La sfida per i Bitcoin e per le altre monete virtuali in questo momento diventa quella di creare dei processi che consumino meno energia o trovare il modo di affidarsi il più possibile alle energie rinnovabili. E in questo secondo caso come già raccontato non mancano i progetti. Va detto che non tutti sono d’accordo con questa ricerca. Per esempio, John M. Kwan, AD di una società specializzata in informatica forense, ha commentato la ricerca definendola incompleta. Secondo Kwan lo studio non prende in considerazione l’attuale consumo energetico delle banche e della produzione di denaro contante che secondo Kwan al momento è di molto superiore al mining dei Bitcoin. Stando a Kwan, dunque, bisognerebbe eliminare i classici processi di produzione del denaro a favore dei Bitcoin per ridurre l’inquinamento mondiale.