Perché gli scienziati stanno cercando di "uccidere" le stelle
Con un modello matematico hanno lanciato otto stelle in un buco nero, per vedere cosa sarebbe successo: gli scienziati stanno cercando di "uccidere" le stelle per un motivo

La morte di una stella è uno degli eventi cosmici più affascinanti che possiamo immaginare. E sicuramente uno dei più lunghi: i tempi impiegati dalle stelle per collassare dipendono dalla loro massa, e possono arrivare fino a venti miliardi di anni. Alcune, esplodendo, formano le spettacolari Supernove.
Non è possibile, come in Star Wars, sparare a una stella per ucciderla – anche se, dobbiamo dirlo, nel caso della Morte Nera si trattava di un pianeta. Ma gli scienziati della NASA stanno cercando di capire come far fuori una stella, e una delle armi che hanno preso in considerazione sono i buchi neri.
Lo studio degli scienziati
Chiaramente lo studio è fatto usando una serie di dati a computer, che replicano il comportamento degli elementi cosmici. Va da sé che non possiamo andare là fuori e spingere una stella in un buco nero.
Alcuni ricercatori hanno quindi creato un modello matematico che ha lanciato otto stelle verso un buco nero con una massa superiore un milione di volte quella del Sole.
Questa simulazione è stata la prima a combinare gli effetti fisici della Teoria della relatività di Einstein sulle stelle virtuali con strutture interne realistiche.
Alcune delle otto stelle lanciate contro il buco nero sono state solo parzialmente distrutte, altre sono addirittura riuscite a ritornare alla forma originaria. Alcune, infine, sono state completamente “strappate via”.
Sono quattro le stelle sopravvissute, grazie alla propria gravità. Una di queste stelle è molto simile al nostro Sole, e le altre hanno una massa rispettivamente 0,15, 0,3, e 0,7 volte maggiore. Le altre, quelle distrutte, avevano masse maggiori o minori rispetto al Sole: la differenza tra morte e sopravvivenza dipende dalla massa interna delle stelle, ha spiegato la NASA in un comunicato.
Gli scopi di questo studio
L’obiettivo dei ricercatori è di creare modelli realistici di eventi di distruzione mareale, che avvengono quando una stella si avvicina troppo al centro di un buco nero, che si chiama orizzonte degli eventi. Uno degli eventi più catastrofici che possa succedere nello spazio, anche se alcune teorie dipingono una possibilità ancora più fosca.
Il destino di queste otto stelle può aiutare a capire come questi eventi succedono e che aspetto hanno, anche se sono a milioni di anni luce di distanza. Ci aiuterebbe anche a capire come funzionano le galassie e la parte di universo che ci circonda.