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Per caso, gli scienziati hanno scoperto due galassie antichissime e nascoste

Perché il doppio ritrovamento è importante e cosa significa per il futuro della ricerca. Scoperte due galassie antichissime: nascoste dalla polvere spaziale.

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Per caso, gli scienziati hanno scoperto due galassie antichissime e nascoste Fonte foto: 123RF

Non passa giorno senza che siano fatte sensazionali scoperte scientifiche riguardanti quello che ancora non sappiamo – che, in verità, è davvero tanto – sullo spazio. Gli strumenti di rilevazione degli scienziati ci hanno parlato, ad esempio, di una tempesta di buchi neri, un evento dalla portata colossale e in grado di sconvolgere lo spazio. Formatasi 1,4 miliardi di anni dopo il Big Bang, a far parlare è stata anche la galassia a spirale, tra le più vecchie conosciute nell’universo.

Adesso però la statistica raddoppia, perché di galassie, antichissime e misteriose, ne abbiamo scoperte due. In un colpo solo e in maniera piuttosto causale. Ecco cosa è successo di preciso.

Galassie antichissime e nascoste: in cosa consiste la doppia scoperta

Le galassie appena entrate nei database degli scienziati sono più antiche della galassia a spirale precedente. Sono infatti databili entro un intervallo di tempo di 800 milioni di anni successivo allo stesso verificarsi del Big Bang, che secondo le ipotesi degli scienziati si è verificato 13 miliardi di anni fa. Le galassie erano nascoste dietro uno spesso velo di polvere spaziale.

La loro scoperta, seppur casuale (è stato come se un sipario si fosse sollevato) ha attirato l’attenzione degli scienziati sui veli di polvere e su quello che nascondono alla vista dalla Terra: potenziali scoperte in grado di accrescere la nostra conoscenza delle profondità siderali.

Perché il ritrovamento è importante e cosa significa la scoperta per il futuro

Gli scienziati autori del ritrovamento erano impegnati a studiare alcune le galassie vicine, che brillano molto di più alla luce ultravioletta (UV). Il team ha spiegato in uno studio appena pubblicato su Nature che la “La scoperta fortuita di queste due galassie polverose” ai margini dell’universo “mostra che il nostro attuale censimento delle galassie più antiche, basato sui raggi UV, è ancora incompleto“.  Sono state queste le parole di Yoshinobu Fudamoto, astronomo dell’Istituto di ricerca per la scienza e l’ingegneria della Waseda University, in Giappone, che con il suo team presso l’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (NAOJ) stava sondando alcune formazioni vicine.

Poi gli strumenti di analisi degli scienziati hanno improvvisamente segnalato le due galassie collocate ai margini dello spazio e del tempo, in quella che ha rappresentato una gradita, per quanto inattesa, scoperta.

Giuseppe Giordano