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SCIENZA

Il senso nascosto che plasma il nostro benessere

La percezione degli stimoli inviati dai nostri organi al cervello, svolge un importante ruolo nella regolazione delle emozioni e nel contrastare ansia e depressione. Nuovi studi hanno evidenziato l'importanza dell'interocezione

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Il senso nascosto che plasma il nostro benessere Fonte foto: 123rf

Numerosi nuovi studi hanno dimostrato come l’interocezione abbia enormi effetti sul benessere personale. Meno conosciuta rispetto ai sensi rivolti all’esterno, come la vista, il gusto, il tatto e l’olfatto, è stato scoperto che la capacità di percepire i segnali che gli organi del corpo inviano al cervello può determinare la nostra capacità di regolare le emozioni e la nostra suscettibilità a problemi di salute mentale come ansia e depressione. L’interocezione è la percezione dello stato del corpo da parte del cervello. Un test per valutare il proprio grado di interocezione è provare a sentire il battito del cuore solo restando fermi e chiudendo gli occhi. Secondo il professor Manos Tsakiris, psicologo presso la Royal Holloway, Università di Londra, ampliando la ricerca interocettiva si possono individuare tecniche che potrebbero aiutare a trattare una serie di problemi di salute mentale.

Come l’interocezione aiuta a regolare gli stati emotivi e fisici

La dottoressa Helen Weng dell’Università della California a San Francisco ha sottolineato come l’interocezione sia un meccanismo chiave per corpo e mente, “in cui la comprensione dei segnali del nostro corpo ci aiuta a comprendere e regolare gli stati emotivi e fisici”. Questa idea è nata già negli anni ’90 quanto il professore Antonio Damasio ha ipotizzato che le emozioni inizino con cambiamenti inconsci del corpo, chiamati “marcatori somatici”. Per esempio se incontriamo un cane che ci ringhia contro, i nostri muscoli si irrigidiscono e il cuore aumenta i battiti ancora prima di diventare consapevoli dell’emozione (paura) che ci provoca questo tipo d’incontro.

Solo quando il cervello, attraverso l’interocezione, rileva l’alterazione dello stato interno del corpo, una persona riesce a sperimentare sentimenti come felicità, tristezza o eccitazione. Non tutti gli individui riescono però a individuare i segnali interocettivi correttamente o allo stesso modo. Per esempio, è stato notato che persone con depressione mostrano una ridotta capacità di sentire i propri segnali corporei, come il battito cardiaco, e questo porterebbe come conseguenza a un intorpedimento emotivo. Le persone con ansia, al contrario, sono più attente ai loro segnali interocettivi ma li leggono in maniera errata percependo un piccolo cambiamento, come la frequenza cardiaca, in modo molto più grande di quanto non sia in realtà. Questo porterebbe a “catastrofizzare” i loro sentimenti e amplificare il loro senso di panico.

Un test su 121 adulti autistici, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet, ha scoperto che coloro che avevano migliorato la loro capacità di interocezione hanno ridotto in meno di tre mesi i loro livelli di ansia con il 31% che ha completamente debellato il disturbo. L’interocezione, per molti neuroscienziati, è il nostro senso più importante e imparando a prestare attenzione ai segnali che ci invia potremmo riuscire a stare meglio sia nel corpo che nella mente.

Gli organi del nostro corpo influenzano ampiamente il nostro cervello e le ricerche sui collegamenti tra mente e fisico sono numerose. Uno studio dell’University College di Cork ha recentemente individuato nell’intestino un possibile “elisir di giovinezza” per contrastare l’invecchiamento cerebrale.

Stefania Bernardini