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SICUREZZA INFORMATICA

Sicurezza dati aziendali, il comportamento dei dipendenti italiani

Secondo una ricerca, quasi il 50% degli intervistati afferma di essere attento alla sicurezza e di scegliere una password diversa per ogni dispositivo usato

Sicurezza dati aziendali, il comportamento dei dipendenti italiani Fonte foto: Shutterstock

Uno degli anelli deboli per quanto riguarda la sicurezza informatica delle aziende italiane sono sicuramente i dipendenti, i quali non vengono sufficientemente preparati a fronteggiare un attacco informatico. Una tendenza che forse, come conferma una ricerca di Kingston Technology, è arrivata a un punto di svolta.

L’indagine, condotta da One Poll, per conto dell’azienda americana specializzata nella produzione di dispositivi hardware di memorizzazione, si è concentrata sul comportamento dei dipendenti italiani in presenza di dati aziendali. Così scopriamo, secondo i dati forniti dall’indagine, che quasi il 50% degli intervistati dichiara di essere molto attento alla sicurezza e di scegliere una password diversa per ogni dispositivo utilizzato, sia personale e sia lavorativo. Che i dipendenti italiani stiano diventando più sensibili alla cybersecurity lo dimostra anche un altro dato: il 59%, infatti, considera la perdita di dati aziendali molto grave.

Trasferimento dati aziendali: chiavette USB i sistemi più utilizzati

Il 41% valuta le chiavette USB crittografate come lo strumento più sicuro per il trasferimento dei dati. Interessante, e di buono auspicio per la sicurezza delle imprese, è il risultato secondo cui il 41% dei dipendenti coinvolti nella ricerca di Kingston Technology afferma di non utilizzare mai i device dell’impresa per salvare i propri dati personali, mentre il 37% dichiara di farlo, ma solo in condizioni di emergenza. Il 22%, però, continua a utilizzare le chiavette aziendali per uso privato.

Al contrario, invece, i dati non sono così buoni. Il 36% degli intervistati utilizza, infatti, i device personali per scopi lavorativi e solo una minima parte (il 15%) è consapevole dei rischi posti nei confronti dei dati personali da questo modo di fare.

La ricerca mette in risalto un altro comportamento positivo: il 51% delle persone intervistate afferma che aggiorna i dispositivi aziendali appena arriva una notifica. Un dato importante, considerando che a volte basta una banale vulnerabilità, come nel caso di WannaCry, per compromettere il sistema informatico di un’azienda.

L’indagine di Kingston, dunque, mostra un leggero miglioramento per quanto riguarda il rapporto tra sicurezza informatica aziendale e dipendenti, ma è necessario fare di più.