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SICUREZZA INFORMATICA

Sicurezza informatica, il cuore sarà la password del futuro

Il progetto porta la firma di alcuni ragazzi italiani e ruota attorno all'utilizzo del battito cardiaco per sbloccare smartphone e tablet

Sicurezza informatica, il cuore sarà la password del futuro Fonte foto: Shutterstock

Uno dei principali settori in cui si concentrano gli esperti in tecnologia è la sicurezza informatica. L’obiettivo è quello di sviluppare dei sistemi di protezione sempre più efficaci contro i cybercriminali. Tra questi troviamo il cuore, ultimo alleato nella dura lotta agli hacker.

Dopo lo studio condotto a New York dall’Università di Binghamton, l’utilizzo del battito cardiaco come password torna in auge. E non grazie all’invenzione o a qualche ricerca realizzata dall’altra parte dell’oceano. Il merito va infatti a un gruppo di giovani italiani. I ragazzi, neanche ventenni e studenti dell’Istituto E. Agnelli di Torino, hanno ideato una tecnologia che utilizza l’elettrocardiogramma per bloccare i dispositivi degli utenti. Una tecnologia rivoluzionaria che è valsa ai ragazzi un riconoscimento importante durante l’Eucys, un contest dedicato ai giovani scienziati e promosso dalla Commissione Europea.

Come funziona la password “cardiaca”

I ragazzi, dopo aver superato la fase iniziale della selezione nazionale, porteranno la loro idea alla finale del concorso internazionale che si terrà a Tallin il prossimo settembre. Cardiold, questo il nome dato alla tecnologia, permette di sfruttare l’elettrocardiogramma per custodire i dati personali contenuti in molti dispositivi elettronici. Il sistema amplifica il battito cardiaco, attraverso degli elettrodi collocati sui polsi, digitalizza il segnale e lo trasferisce ai device tramite la connessione Bluetooth. Le sperimentazioni, che hanno utilizzato l’elettrocardiogramma di sette persone, hanno dimostrato il successo di questa tecnologia.

Nuove tecniche contro gli hacker

C’è comunque tanta strada da percorrere, prima che invenzioni del genere entrino a far parte delle nostre vite. Saranno sempre in grado di “capire” se un elettrocardiogramma appartenga davvero al proprietario di un certo smartphone? Il cuore è un muscolo e il battito varia spesso. Nonostante i tanti problemi, questo tipo di idee permette di aprire nuovi scenari per contrastare gli attacchi degli hacker.