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SICUREZZA INFORMATICA

Sicurezza informatica: le aziende italiane sono sotto attacco

La Polizia Postale ha pubblicato i dati sulla sicurezza informatica in Italia: nel 2018 oltre 160.000 truffe e 2.000 persone denunciate. Aziende in pericolo

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hacker al computer Fonte foto: Shutterstock

L’Italia è sotto attacco. L’esercito nemico è composto da hacker e cybercrimanli pronti a tutto per entrare in possesso di dati riservati. Questo si evince dai dati diffusi dalla Polizia Postale sui propri account social. Nel 2018 gli uomini e le donne della Polizia Postale hanno dovuto far fronte a oltre 160.000 segnalazioni di truffe.

Soprattutto le imprese si sono scoperte deboli di fronte agli attacchi informatici portati avanti da specialisti del settore. Le grandi aziende italiane sono state il bersaglio preferito da parte dei cybercriminali e si contano danni per diversi milioni di euro. L’obiettivo dei pirati informatici sono i dati delle imprese: con un virus riescono a infettare i computer dei dipendenti e entrano all’interno dei sistemi delle aziende per ottenere documenti, dati personali e informazioni sui contratti firmati. Tutta questa mole di dati viene utilizzata per architettare truffe o per rivendere informazioni nel dark web.

Sicurezza informatica, il bilancio del 2018

La situazione italiana è drammatica. Le aziende non investono in sicurezza informatica e sono un facile bersaglio per i cybercriminali che sono alla ricerca di dati personali. I dipendenti non sono in grado di riconoscere i tentativi di phishing, ovvero le e-mail che nascondono virus capaci di prendere il controllo dei sistemi interni delle aziende. I cittadini italiani non hanno nessuna conoscenza informatica e molto spesso sono vittime di truffe e raggiri. Questo è lo spaccato della sicurezza informatica in Italia, un Paese che non ha mai investito in protezione e che si è scoperto fragile davanti agli attacchi mirati dei cybercriminali.

Dai dati della Polizia Postale, le truffe finanziare hanno fruttato ai pirati informatici oltre 38 milioni di euro, di cui solamente 9 recuperati. Con una sola truffa, i cybercriminali hanno guadagnato più di 8 milioni di euro, soldi che sono stati fatti sparire anche grazie all’aiuto dei money muler, i corrieri del denaro su cui anche l’Europol sta investigando.

Nel 2018 sono state denunciate oltre 160.000 truffe tentate o riuscite e grazie all’attività investigativa della Polizia Postale è stato possibile denunciare oltre 2000 persone. Le indagini hanno portato anche alla chiusura di oltre 20.000 siti web creati dagli hacker per le loro truffe online. Significativa l’attività dei cybercriminali nel settore delle assicurazioni online: venivano creati dei siti identici a quelli di compagnie assicurative note per vendere delle polizze assicurative a prezzi scontati. Una volta pagata la polizza, i soldi spariscono ed è impossibile rintracciarli.

Cyberbullismo e pedopornografia

I nuclei specializzati della Polizia Postale sono intervenuti anche per casi di cyberbullismo e pedopornografia. Il 2018 è stato l’anno del fenomeno “Blue Whale” che ha portato alla segnalazione di oltre 700 persone, delle quali 270 inviate alla Procura per ipotesi di reato.

Purtroppo sono da segnalare anche casi di pedopornografia: le indagini hanno portato all’arresto di 43 persone e oltre 500 adulti denunciati. Infine, le denunce di casi di ricatti a sfondo sessuali sono stati poco meno di mille

Ministeri sotto attacco

Anche gli enti governativi sono finiti sotto l’attacco degli hacker. Nel 2018 ci sono stati più di 55.000 alert (il doppio rispetto al 2017) e circa 500 attacchi versi siti di istituzioni governative, in particolar modo i ministeri. Anche in questo caso, l’obiettivo dei cybercriminali è entrare in possesso di informazioni riservate da rivendere al miglior offerente nel dark web.