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Smartphone Android economici, pericolo sicurezza: cosa sta accadendo

Gli smartphone low cost non sono così convenienti come si potrebbe credere. Se cercate un dispositivo che sia sicuro e protegga la privacy, non fanno per voi

Le novità della Beta 2 di Android Q

Quando spendiamo un po’ di più per l’acquisto di uno smartphone di fascia media o alta, prodotto da un costruttore affidabile, non stiamo comprando solo più prestazioni e più funzionalità, ma anche più privacy e più sicurezza.

È quanto emerge da uno studio condotto da Privacy International, che ha scoperto che buona parte del costo molto basso di alcuni dispositivi è compensato dal fatto che su di essi troviamo preinstallate decine di app che ci rubano i dati personali. La conferma a tutto ciò viene da una esperienza personale di un membro del team di Privacy International, che durante un viaggio nelle Filippine ha rotto il proprio smartphone ed è stato costretto a comprare un ultra-low-cost per “tamponare“: il MYA 2 di MyPhone, cellulare cinese da appena 19 dollari americani di costo. Su questo smartphone sono state trovate molte app con permessi d’accesso elevatissimi, tra le quali c’è anche un’app molto famosa.

Cellulari low cost: le app che ci rubano i dati

Tra le tante app che Privacy International ha trovato preinstallate sul MYA 2 c’era MyPhoneRegistration, una app necessaria a registrarsi al portale di MyPhone per far valere la garanzia e scaricare gli aggiornamenti. Questa app chiedeva (e otteneva facilmente, visto che l’OS del MYA 2 è l’obsoleto Android 6) i permessi per fare chiamate, leggere e mandare SMS, leggere e scrivere la memoria interna. Questi dati venivano poi scambiati con i server di MyPhone senza alcuna crittografia. Server che, tra l’altro, non sono più attivi e, per questo, l’app passa intere giornate a mandare dati non crittografati a un server che non risponde esponendo lo smartphone ad attacchi da parte di chiunque sia connesso alla stessa rete.

C’è anche Facebook Lite

Molte altre app, specifiche per il mercato asiatico e dal comportamento simile, sono state scovate dal team di Privacy International. Ma ne è stata trovata anche una molto diffusa anche in Europa e USA: Facebook Lite. Si tratta della versione “leggera” di Facebook, disponibile sul Play Store e pensata per i cellulari non molto potenti che non hanno prestazioni sufficienti a far girare bene l’app completa di Facebook. Facebook Lite è diventata famosa ai più all’inizio di quest’anno, quando si è scoperto che tra i 200 e i 600 milioni di password degli account erano visibili in chiaro ai 20.000 dipendenti di Facebook. Le password erano quelle degli utenti che avevano effettuato l’accesso almeno una volta utilizzando Facebook Lite.