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Smartphone, tornano le batterie rimovibili

La Coomissione Europea vorrebbe reintrodurre le batterie rimovibili per ridurre gli sprechi. Ecco come cambia l'industria dei telefonini

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batteria rimovibile Fonte foto: Shutterstock

Per una volta il “Ce lo chiede l’Europa” potrebbe far felici gli utenti: la Commissione Europea sta pensando di chiedere ai produttori di smartphone di utilizzare nuovamente la batteria rimovibile. Il motivo è molto semplice: ridurre gli sprechi e diminuire l’inquinamento. Secondo Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Europea che sta lavorando sul pacchetto “Green Deal” per diminuire la produzione di sostanze dannose, gli smartphone sono uno dei dispositivi più inquinanti.

Da quando le batterie non sono più rimovibili, se non aprendo lo smartphone con strumenti ad hoc, gli utenti preferiscono acquistare un nuovo smartphone piuttosto che sostituire solamente l’accumulatore. E la conseguenza è che aumentano i dispositivi da smaltire, anche se hanno parti perfettamente funzionanti. La batteria rimovibile e riparazioni più semplici permetterebbero agli utenti di utilizzare per maggior tempo lo stesso dispositivo, riducendo la produzione di materiale inquinante. Per gli utenti si tratta sicuramente di una buona notizia, ma per i produttori vorrebbe dire cambiare ancora una volta il metodo produttivo degli smartphone, che al momento non sono in grado di ospitare una batteria rimovibile.

Batteria rimovibile negli smartphone, cosa chiede l’Europa

Per il momento si tratta solamente di un’idea, ma che nei prossimi mesi potrebbe diventare realtà. Tra le proposte su cui la Commissione Europea sta lavorando per diminuire l’emissione di sostanze inquinanti c’è il ritorno della batteria rimovibile nello smartphone. Come ben saprete, l’accumulatore è il componente dei telefonini più delicato e dopo un anno o due comincia a perdere di efficienza. In molti, piuttosto che cambiare la batteria, decidono di acquistare un nuovo dispositivo.

In questo modo, però, si moltiplicano i rifiuti da smaltire, un costo oltre che economico, anche ambientale. La maggior parte degli smartphone da smaltire ha componenti ancora perfettamente funzionanti: CPU, display, RAM e memoria. Se la batteria fosse rimovibile e facilmente sostituibile, gli utenti potrebbero non acquistare un nuovo smartphone ma decidere solamente di cambiare l’accumulatore.

Inoltre, la Commissione sta lavorando per rendere più semplici anche le riparazioni e l’accesso alle parti di ricambio. Il motivo è sempre lo stesso: ridurre gli sprechi.

Cosa cambia per i produttori

Se la proposta della Commissione Europea venisse approvata, per i produttori di smartphone sarebbe un vero trauma. Dovrebbero riprogettare tutti i dispositivi per permettere la rimozione della batteria. Un lavoro non da poco, soprattutto perché le batterie degli smartphone non sono più quadrate o rettangolari. In alcuni casi, soprattutto nei top di gamma, per ottimizzare lo spazio le batterie sono diventate a L, oppure sono sdoppiate. Vedremo cosa deciderà l’Europa nei prossimi mesi e come reagiranno i produttori.