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Lo smartwatch del futuro si controllerà con un semplice soffio

Un gruppo di studenti statunitensi si sono inventati dei modi originali per gestire gli smartwatch senza usare le solite gesture: basterà il soffio

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Tutto si può dire degli smartwatch, ma non che siano comodi da usare. Schermi piccoli, dita grosse e adoperare le gesture diventa quasi una “mission impossible”. Senza contare che può succedere di avere le mani impegnate, o momentaneamente fuori uso per un incidente, oppure in maniera permanente per un handicap serio.

Così un gruppo di studenti del Georgia Institute of Technology ha deciso di sperimentare delle modalità alternative per interagire con gli orologi intelligenti. C’è chi si è orientato nella direzione del cinturino touch per effettuare lo scrolling delle app o rendendo sensibili al tocco dei punti chiave sulla cassa dell’orologio per avviarle. Altri hanno pensato di estendere la sensibilità dello smartwatch anche al braccio e al dorso della mano che diventa un tastierino numerico più comodo da usare. L’idea, però, più originale spetta a un certo Gabriel Reyes che ha pensato di usare il fiato come sistema di input.

Come funziona lo smartwatch che si controlla con un soffio

Gabriel Reyes racconta che stava pensando a un nuovo sistema per interagire con lo smartwatch senza usare le mani quando, a un certo punto, sua moglie soffia sullo smartphone per togliere della lanugine perché stava tenendo il figlio in braccio. Eureka! Eccolo il modo: il soffio. Così lui e il suo team si mettono al lavoro e inventano Whoosh, un sistema che permette di controllare lo smartwatch soffiando piano, forte, una o più volte, un po’ come si fa con il tocco. Dal soffio allo “shushing”, ossia quel suono onomatopeico molto usato dagli anglosassoni per zittire una persona, il passo è breve.

Il respiro diventa linguaggio

Una volta individuato il nuovo sistema di “input”, non restava che abbinare i comandi al numero o all’intensità dei soffi, o ad altri versi fatti con il respiro. Uno “ssshhh” – per esempio – serve per ignorare una chiamata, mentre con due soffi si risponde. Una corretta combinazione di soffi brevi o lunghi consente, invece, di bloccare o sbloccare lo smartwatch. E proseguendo con questo “gioco” di soffi si possono anche effettuare operazioni più complesse come cancellare delle parole da un messaggio o inviarlo quando è pronto, oppure trasferire del contenuto dall’orologio a uno smartphone. L’obiettivo di Reyes e il suo team, in definitiva, era dimostrare che questa tecnologia funziona e che potrebbe essere sviluppata per le persone con disabilità.

 

Il video in apertura è tratto da YouTube

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