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SCIENZA

La soluzione per città più fresche si nasconde sotto i nostri piedi

Strade di colore più chiaro e più riflettenti possa arrivare ad abbassare la temperatura delle città di circa 1,5°C. I ricercatori del Mit hanno individuato quanto la costruzione strategica di strade e marciapiedi possa avere benefici sull'ambiente.

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Soluzione per città più fresche si nasconde sotto i nostri piedi Fonte foto: 123rf

In vista dell’arrivo di ondate di calore, una soluzione per abbassare la temperatura delle città sta letteralmente “sotto i piedi” dei cittadini: si tratta delle strade e dei marciapiedi. Una ricerca del Mit ha rivelato che costruendo vie e pavimentazioni di colore più chiaro e riflettente si potrebbe arrivare ad abbassare la temperatura di circa 1,5°C e ridurre la frequenza delle ondate di caldo del 41%. Le superfici devono però essere strutturate in modo strategico perché altrimenti si potrebbe ottenere l’effetto contrario ossia di riscaldare gli edifici vicini invece che raffreddarli.

Come fare in modo che le città siano più fresche

L’asfalto o un marciapiede scuro attraggono il calore facendo aumentare la temperatura dell’aria circostante. I ricercatori del Concrete Sustainability Hub del MIT hanno provato a modellare queste superfici per determinare il giusto equilibrio per ridurre il caldo e aiutare le città a diminuire anche le emissioni di gas serra. L’analisi parte dal presupposto che tutte le superfici, a seconda della quantità di radiazioni che assorbono o riflettono, possono influenzare la temperatura dell’aria nell’ambiente circostante.

Nelle aree urbane, circa il 40% del terreno è pavimentato e tale pavimentazione assorbe le radiazioni solari. Il calore assorbito nella massa della pavimentazione viene ceduto gradualmente, riscaldando l’atmosfera dell’area. In questo modo gli effetti delle ondate di calore peggiorano, rendendo le città regolarmente più calde di qualche grado rispetto alle vicine aree rurali e ai sobborghi verdeggianti. Usando dei materiali riflettenti sulla pavimentazione si potrebbe impedire l’accumulo di calore e aiutare a contrastare il cambiamento climatico. Un esempio di tale effetto sono i tetti bianchi.

I ricercatori del Mit hanno spiegato che per stimare la riflettività di una pavimentazione è stata usata una misura chiamata albedo che si riferisce alla proporzione di luce riflessa da una superficie. Più l’albedo di una superficie è basso, più luce assorbe e, di conseguenza, più calore intrappola. Solitamente ad avere una misura minore di albedo sono le superfici più scure. Le pavimentazioni come l’asfalto, per esempio, hanno una bassa albedo di circa 0,05-0,1, il che significa che riflettono solo dal 5% al 10% della luce che ricevono e assorbono fino al 95%.
I marciapiedi che invece utilizzano additivi più luminosi, rivestimenti superficiali riflettenti o materiali più leggeri come il cemento, possono triplicare l’albedo, rimandando più radiazioni nell’ambiente. Un modello del MIT CSHub ha stimato che un aumento dell’albedo della pavimentazione su tutte le strade degli Stati Uniti potrebbe ridurre il consumo di energia per il raffreddamento e ridurre le emissioni di gas serra equivalenti a 4 milioni di auto guidate in un anno.

Un effetto contrario, però, si ha se i marciapiedi più luminosi riflettono le radiazioni sugli edifici. In questo caso le cosiddette radiazioni incidenti, in estate possono riscaldare le strutture nelle vicinanze. Per esempio nel centro di Boston, con strade strette ed edifici alti che impediscono alla luce di colpire direttamente il marciapiede, la pavimentazione riflettente potrebbe far aumentare la temperatura delle abitazioni. Mentre nelle super strade della città e nei suoi sobborghi si riuscirebbe a riflettere gran parte della luce solare andando a rinfrescare l’aria di qualche grado.

Gli studi per rendere le città più vivibili sono numerosi. Per esempio, alcuni ricercatori australiani stanno ipotizzando l’utilizzo di pannelli solari sul tetto degli aeroporti che potrebbe cambiare il concetto di energia.

Stefania Bernardini