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Space X a corto di carburante: "Se qualcuno ha ossigeno liquido ci scriva"

L'ossigeno liquido viene usato per i ventilatori polmonari Covid, ma anche per alimentare gran parte dei vettori spaziali. La richiesta di Space X.

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Space X e la carenza di ossigeno liquido Fonte foto: IPA

Non poteva mancare Space X al 36esimo Space Symposium, la convention per operatori spaziali organizzata ogni anno dall’organizzazione no profit statunitense Space Foundation. La presidente e COO di Space X, Gwynne Shotwell, ha sfruttato l’occasione per lanciare una richiesta d’aiuto, forse la prima che ricordiamo dalla compagnia di Hawthorne.

Ossigeno liquido: una risorsa fondamentale

“Stiamo subendo la carenza di ossigeno liquido per i lanci, quest’anno”, esordisce la Presidente di Space X – che non è Elon Musk, bensì un’ingegnera meccanica – nonché matematica ed imprenditrice – che contribuì tra le altre cose al progetto di formazione manageriale Chrysler. 

Difficilmente sentiamo affermazioni fuori luogo da Gwynne Shotwell. Colpisce dunque l’affermazione, così aperta da rasentare l’ingenuità, registrata agli atti del Symposium: “se qualcuno ha dell’ossigeno liquido da prestarci, mi scriva un’email” – è l’invito della più alta carica di Space X.

L’ossigeno liquido, in materia di lanci spaziali, è di fondamentale importanza: è il carburante – per la precisione è l’ossidante o comburente che reagisce con il carburante vero e proprio – usato da Atlas, dallo Space Shuttle e ovviamente dal Falcon 9 di Space X.

Shotwell, a costo di sembrare indelicata, non fa mistero delle cause: gli ospedali usano l’ossigeno liquido come fonte d’ossigeno per i ventilatori polmonari dei reparti Covid-19, e a causa dell’emergere della variante Delta la richiesta è salita enormemente nelle ultime settimane. 

“Non ci metteremo in competizione con gli ospedali” rassicura Shotwell “ci assicureremo che abbiano tutto l’ossigeno liquido di cui hanno bisogno”.

Il fenomeno è di proporzioni importanti: l’Orlando Utilities Commission ha recentemente dichiarato che in Florida le consegne di ossigeno liquido – usato qui per i sistemi di purificazione delle acque – sono calate del 50% nel corso dell’ultimo mese.

Non solo Space X: il tweet della United Launch Alliance

Il prossimo volo di Space X è previsto per il 28 Agosto: dal Kennedy Space Center verrà inviata una capsula Dragon cargo verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta del primo volo da Giugno: uno iato piuttosto importante, se si considerano le tempistiche di Space X.

Non si sa con certezza se tra le cause del rallentamento generale ci sia proprio la carenza di combustibile: la versione ufficiale parla di qualche ritardo nella messa a punto dei nuovi satelliti Starlink.

Space X è la prima compagnia spaziale a tirare fuori il problema, con una schiettezza che non sembra affatto provocatoria, ma non è certo l’unica colpita dal problema della carenza di ossigeno liquido – o LOX, come viene chiamato nell’industria aerospaziale. 

Fa eco a Shotwell Tory Bruno,  CEO della United Launch Alliance, la casa madre dell’Atlas V, tanto per dirne una. In un tweet di poco successivo alle dichiarazioni di Space X, Bruno afferma che il suo fornitore di GN2 (Idrogeno Gassoso) è attualmente impegnato a “sostenere lo sforzo della Florida nel risolvere la mancanza di ossigeno liquido dovuta al Covid”.

La richiesta di aiuto di Space X riguarda tutti i vettori che fanno uso di LOX, compreso il New Shepard di Jeff Bezos.

Alessandra Caraffa