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Telegram contro Apple: ci penalizza per fare più soldi

Pavel Durov, fondatore di Telegram, non usa mezzi termini e attacca diretto Apple: cerca di spingere gli utenti a non usare Telegram Web, perché non può guadagnarci

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telegram Fonte foto: Sergey Khaustov / Shutterstock.com

Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, entra a gamba tesa contro Apple e, senza mezzi termini, dichiara “Sospettiamo che Apple stia paralizzando intenzionalmente le app Web per costringere i suoi utenti a scaricare più app native in cui Apple è in grado di addebitare la sua commissione del 30%“. E se Durov ha ragione, allora questo è anche il motivo per il quale Safari è un browser ancora molto indietro rispetto a Chrome e perché Chrome per iOS non è così potente come Chrome per Android.

Tutto nasce da un pronunciamento della Competition and Markets Authority (CMA), cioè l’equivalente britannico della nostra Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), secondo cui “Apple vieta ogni alternativa al suo motore di rendering per browser sui suoi dispositivi mobili; una restrizione unica di Apple. La CMA è preoccupata che ciò possa limitare in modo grave le possibilità per i browser rivali di differenziarsi da Safari (ad esempio su caratteristiche come la velocità o le funzionalità) e limitare anche gli incentivi per Apple a migliorare il suo browser“. Se tutto ciò vi sembra qualcosa di incomprensibile, tranquilli: non siete i soli. Per capire di cosa parla la CMA britannica, e poi capire le critiche di Durov, bisogna prima capire cosa è un motore di rendering per browser.

WebKit: il motore di Apple Safari

Ogni browser ha un “motore di rendering“, cioè un pacchetto di codice già pronto che viene usato per disegnare le parti grafiche dei siti e delle app Web. Il motore di rendering è necessario affinché tutti i siti “si vedano allo stesso modo” e tutte le pagine vengano disegnate senza problemi.

Chiaramente, migliore è il motore e migliore è il browser: le funzioni disponibili e la velocità con la quale vengono disegnate le pagine dei siti Web sono direttamente dipendenti dalla qualità del motore di rendering.

Il motore di Safari si chiama WebKit e veniva usato anche da Chrome fino alla versione 28 di metà 2013 (poi sostituito da Blink). Apple permette agli altri sviluppatori di creare altri browser per i suoi dispositivi, ma con un limite: devono usare tutti WebKit.

Chrome, Firefox, Edge, Opera sono tutti browser per iOS alternativi a Safari, ma sempre basati su WebKit (esattamente come Safari), mentre le rispettive versioni Android usano motori di rendering diversi.

Pavel Durov contro Apple

Alla luce di tutto questo, e del pronunciamento della Competition and Markets Authority, il fondatore di Telegram Pavel Durov ha scritto sul suo canale ufficiale per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Telegram Web offre un’esperienza straordinaria su desktop, ma funziona bene anche sui dispositivi mobili. Su iOS, però, è impossibilitato a offrire la stessa qualità dell’app perché Apple limita gli sviluppatori in termini di ciò che possono fare su iPhone e iPad“.

Telegram Web, come dice il nome stesso, è la versione di Telegram accessibile da una scheda del browser e senza scaricare l’app. Su Chrome può fare gran parte delle cose che può fare tramite app, su Safari no e questo è tutto l’oggetto del contendere tra Durov e Apple.

Ad aprile Telegram aveva già pubblicato una lista di 10 punti critici del browser Safari per iOS che Apple non ha mai voluto migliorare (per anni) e anche altri sviluppatori si sono lamentati di questo comportamento. Come già accennato, secondo Durov Apple lo farebbe appositamente al fine di costringere gli utenti a scaricare le app invece che usare i sito e le versioni Web.

E questo perché per su acquisto fatto tramite le app iOS Apple trattiene il 30% di commissione.