
Telegram, entro novembre arriva la versione a pagamento: cosa cambia
C’è grande fermento nel quartier generale di Telegram. Entro la fine del mese è previsto l’arrivo di una delle novità più sostanziali degli ultimi anni: cosa cambierà?
Entro la fine del mese arriverà una grande novità a rivoluzionare completamente il mondo di una delle app di messaggistica istantanea più utilizzate al mondo. L’annuncio, con il quale si anticipa un evidente cambio di rotta, arriva dopo un’anticipazione trapelata già lo scorso anno e porterà Telegram su di un livello completamente nuovo: ecco di cosa si tratta e cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane.
Arriverà entro la fine del mese di novembre la nuova versione dell’applicazione. Bisogna però fare ben attenzione: non si tratta di una sostituzione ma, bensì, di un’aggiunta a quella già esistente e scaricata già da milioni di utenti in tutto il mondo. Dopo i primi segnali datati 2020 partiti dal papà di Telegram, il russo Pavel Durov, la conferma ufficiale dell’imminente novità è giunta proprio dall’imprenditore con un annuncio ufficiale attraverso un messaggio sulla piattaforma. Nella comunicazione, Durov ha sottolineato l’arrivo di quella che sarà a tutti gli effetti la versione "premium" dell’applicazione. Come è facile immaginare, per accedervi sarà necessario pagare un abbonamento (definito, dal quartier generale, "economico") ma avrà alcune utili funzionalità aggiuntive, tra cui l’atteso blocco delle pubblicità, che potrebbero far propendere alcune fasce di utenti per il passaggio definitivo.
Telegram, cosa bolle in pentola
Il comunicato di Durov ha spalancato le porte a quelle che saranno le prossime aggiunte in arrivo con la versione a pagamento di Telegram. Tra queste, la prima è quella che prevede proprio la possibilità di bloccare gli annunci pubblicitari ufficiali all’interno dei canali; sarà sufficiente sottoscrivere l’abbonamento che servirà, oltre a rimpinguare le casse dell’azienda, a finanziare lo sviluppo delle prossime funzionalità che entreranno a far parte dell’applicazione.
Il secondo punto coinvolge invece in prima persona i creatori dei canali, unico "luogo" della piattaforma in cui sarà possibile intercettare l’inserimento degli ads. Queste figure potranno disattivare la comparsa delle reclame previste tra gli scambi di messaggi; come spiegato dal fondatore dell’app, la feature sarebbe pronta e mancherebbe esclusivamente l’ultimo dettaglio delle condizioni economiche per poter vedere la luce.
Pubblicità su Telegram, cosa resta fuori
È un punto che è stato più volte rimarcato dalla piattaforma e, per questo, è giusto sottolinearlo nuovamente: integrate nel sistema, le pubblicità appaiono esclusivamente nei canali pubblici di Telegram. Rimangono dunque fuori almeno per ora, indipendentemente dalla sottoscrizione del nuovo piano, le chat uno a uno e i gruppi, ovvero due dei formati utilizzati più spesso dagli utenti dell’applicazione di messaggistica.