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SICUREZZA INFORMATICA

Telegram sicuro? Gli hacker russi lo hanno hackerato. Lo dice Trump

FSB russo - l'ex KGB per intenderci - avrebbe trovato il modo di violare la crittografia dei messaggi inviati e ricevuti tramite Telegram

Telegram sicuro? Gli hacker russi lo hanno hackerato. Lo dice Trump Fonte foto: Álvaro Ibáñez

La situazione è piuttosto intricata. Quando ci sono di mezzo i servizi segreti non potrebbe essere altrimenti. La soffiata arriva, infatti, per vie traverse, da un report di intelligence sul neo eletto Presidente Donald Trump, rubato chissà come e poi finito in rete che, tra le tante informazioni “confidenziali” contenute nelle sue 35 pagine, pone anche l’accento sulla sicurezza delle comunicazioni online.

Telegram è una delle tante applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, fondata dal russo Pavel Durov, che sta rapidamente riscuotendo successo anche da noi, ma che è usato soprattutto in paesi dove la censura non scherza come, per esempio, la Russia e l’Iran. Le accuse riportate nel documento “top secret” dell’intelligence a stelle e strisce accusano l’applicazione di non garantire alcuna sicurezza nelle conversazioni anche se non spiegano la procedura usata dalle “spie” russe per violare il programma e quando questo sia avvenuto.

Operazione di spionaggio?

Il documento che proverebbe l'hackeraggio di Telegram da parte di hacker russiFonte foto: www.documentcloud.org

Il documento che proverebbe l’hackeraggio di Telegram da parte di hacker russi

Pavel Durov, lo sviluppatore di Telegram, è convinto che sia tutta una messa in scena e che il report sia un falso. Il suo programma, afferma, è sicuro e offre una cifratura end-to-end che si attiva tramite l’opzione “chat segreta“, a cui si aggiungono altre funzioni di sicurezza come, per esempio, la possibilità di impostare l’eliminazione dei messaggi – inviati e ricevuti – dopo un dato periodo di tempo. Forse, spiega sempre Durov, il rapporto di intelligence si riferisce alla questione delle intercettazioni di alcuni messaggi da parte dell’FSB avvenuta nell’aprile 2016 ai danni di due attivisti politici anti Putin. Un’operazione voluta dal governo di Mosca, con la complicità del provider telefonico russo MTS che avrebbe fornito le utenze telefoniche dei due “sospettati” per poi comunicarli ai servizi segreti russi. Non si è, quindi, trattato di una violazione di Telegram, bensì di un’operazione di spionaggio in piena regola.

Blindare Telegram

Se si vuole scoprire come mettere al sicuro il proprio smartphone Android da malware e hacker, cliccate sull'immagineFonte foto: Shutterstock

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La verità, e chi usa Telegram lo sa molto bene, è che per attivarlo è sufficiente conoscere il numero di telefono di una persona per spacciarsi per lei. Ed è per questo che per evitare questo rischio conviene attivare l’autenticazione in due fasi per aumentarne la sicurezza. O usare, per conversazioni davvero private, l’opzione “chat segreta“. C’è da chiedersi, a questo punto chi abbia ragione: il report dell’Intelligence degli Stati Uniti che sconsiglia di usare Telegram, o lo sviluppatore di Telegram che si difende contro un’accusa che ritiene assolutamente infondata. Chissà se la verità su questa storia verrà mai alla luce.

Come difendersi da attacchi hacker