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Un telescopio sulla Luna potrebbe illuminare il lato oscuro dell’Universo

Diversi progetti, un'unica missione: portare un telescopio sulla Luna per indagare la storia ancora sconosciuta dell'Universo.

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Porteremo un telescopio sulla Luna Fonte foto: 123RF - serrgey75

Prima che si accendesse la prima stella, nell’Universo non c’era luce. Gli scienziati chiamano il lungo periodo di buio totale che seguì il Big Bang “il lato oscuro dell’Universo”, e sono fiduciosi che le prossime missioni dirette sulla Luna sapranno finalmente concederci un primo sguardo sull’epoca più oscura e sconosciuta del nostro Universo.

Il lato oscuro dell’Universo

Circa 13,8 miliardi di anni fa, in una frazione di secondo, si originò il nostro universo: il Cosmo ha preso così a crescere e raffreddarsi, finché non si sono formate le prime particelle subatomiche, i quark e i gluoni, che avrebbero poi costituito la materia per come la conosciamo.

L’Universo è rimasto completamente oscuro per altre centinaia di milioni di anni, prima che la luce facesse la sua comparsa, con la formazione delle prime stelle e delle galassie. Sono gli anni che gli scienziati chiamano “anni oscuri”, perché ben poco si può studiare di quello che è successo nell’universo prima dell’avvento della luce.

“L’universo delle origini non aveva galassie, solo materiale incandescente – afferma il premio Nobel John Mather, che lavora alla NASA – e qualcosa dev’essere successo mentre le galassie si andavano formando”.

Risolvere il mistero degli anni oscuri dell’Universo è, nelle parole di Mather, “uno dei grandi obiettivi dell’astronomia di oggi”, e pare che gli scienziati abbiano trovato una possibile soluzione per indagare la sua lunga storia, ancora sconosciuta.

Anche se non veniva emessa luce visibile prima della formazione delle stelle, la materia primordiale che pervadeva l’Universo presumibilmente emetteva dei segnali radio: non li abbiamo mai intercettati dalla Terra per via dell’importante inquinamento dato dalle comunicazioni radio terrestri, ma sarebbe possibile individuarli portando un telescopio sulla Luna.

Un telescopio sulla Luna

Il lato oscuro della Luna, quello non osservabile dalla Terra, è il posto che secondo i radio astronomi permetterebbe di rilevare eventuali onde radio primordiali: lì, sulla faccia sempre rivolta in direzione opposta alla Terra, potrebbe esserci la barriera sonora naturale che serve per ascoltare la storia dell’Universo.

L’idea di posizionare un telescopio sulla Luna non è nuova: già nel 1986 si parlava di costruire un telescopio sulla superficie lunare, e ancora prima delle missioni Apollo era pensiero comune che uno dei motivi più importanti per andare sulla Luna fosse proprio la possibilità di installare lì un telescopio.

Il disastro del Challenger cambiò tutto, e quello di portare un telescopio sulla Luna fu uno dei tanti propositi a cadere, almeno momentaneamente, nel dimenticatoio.

Tuttavia, fin dagli anni ’80, Jack O. Burns, che oggi dirige il Network per l’esplorazione e la scienza nello spazio finanziato dalla NASA, è stato il promotore più convinto della necessità di piazzare un telescopio sulla Luna. Lo stesso Burns che ha appena completato gli studi preliminari per il progetto FARSIDE: un intero radiotelescopio arriverà sulla Luna impacchettato dentro un lander lunare robotico (non si sa quale visto che Burns collabora sin dall’inizio con Blue Origin, mentre la NASA ha scelto SpaceX).

Cosa succederà? Quattro piccoli rover srotoleranno lentamente circa 50 chilometri di cavi e 128 antenne in una forma a spirale che si crede coprirà quasi 10 chilometri quadrati.

Contemporaneamente, la NASA ha appena finanziato lo studio per un altro telescopio lunare, e la Cina ha già rilasciato un piccolo telescopio sul lato oscuro della Luna con il lander Chang’e 4.

Che sia la NASA, Bezos o la Cina, conclude Burns, “sono certo che lo faremo, siamo pronti per andare”.