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Le tre missioni pronte a esplorare Venere

Le missioni cercano vita sul pianeta, studiando la sua atmosfera da vicino: le tre missioni pronte a esplorare Venere

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Le tre missioni pronte a esplorare Venere Fonte foto: iStock

Della Luna, ormai, sappiamo quasi tutto. Il rover della NASA Curiosity sta esplorando, con risultati molto interessanti, Marte. Ma gli altri Pianeti nostri vicini?

Se Mercurio è troppo caldo per essere avvicinato, Venere ha tutte le carte in regola per essere la prossima meta delle esplorazioni spaziali. E infatti ce ne sono almeno tre in partenza nei prossimi anni.

La vita su Venere?

La “Stella della Sera” è molto più vicina alla Terra rispetto a Marte: se il Pianeta Rosso si trova a 360 milioni di chilometri da noi, Venere è a 60 milioni di chilometri.

Le temperature sul pianeta, il secondo dopo Mercurio più vicino al Sole, sono estreme: sulla superficie addirittura superano quelle di Mercurio – rendendo impossibili i fenomeni chimici alla base della vita per come la conosciamo.

Diversa la situazione sulle nubi, nella parte più alta dell’atmosfera: le temperature sono tali da permettere l’adattamento di alcune forme di vita unicellulari, nonostante l’estrema acidità dell’atmosfera venusiana.

Rimane il problema dell’acqua, praticamente assente nell’atmosfera. Ma secondo gli scienziati potrebbero esistere zone ancora inesplorate con sacche di umidità, e inoltre abbiamo prova di organismi unicellulari sopravvissuti in zone molto aride.

Ma se la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea stanno esplorando Venere, non lo fanno per cercare la vita. Per questo lo fa un consorzio scientifico guidato dal Massacchussets Institute of Technology, l’MIT, finanziando tre missioni private.

Le tre missioni su Venere

La prima missione è molto vicina, perché parte nel 2023: si chiama Rocket Lab Mission, dal nome dell’azienda californiana che la finanzia. Gli astronomi prevedono di portare un chilo di strumenti scientifici per un passaggio di circa tre minuti nell’atmosfera di Venere, a 48/60 chilometri dalla superficie del Pianeta. Verranno trasportati strumenti per indagare se ci sono molecole organiche usando la fluorescenza – un raggio laser viene sparato sulle nubi, ed eventuali molecole organiche dovrebbero illuminarsi se toccate.

Nel 2026 dovrebbe poi partire la Venus Habitability Mission, per capire davvero cosa c’è nell’atmosfera venusiana. Per due settimane un pallone onda viaggerà a 52 chilometri dalla superficie del pianeta, con altre quattro mini sonde che esploreranno più in profondità. L’obiettivo è misurare l’acidità dell’atmosfera, anche per cercare le sacche di vapore acqueo di cui parlavamo prima.

L’ultima tappa, al momento solo teorica, sarà nel 2029: l’Atmosphere Sample Return Mission cercherà di portare in laboratorio, sulla Terra, campioni dell’atmosfera di Venere. Anche qui dovrebbe esserci un pallone sonda che si muova in lungo e in largo per raccogliere campioni a diverse altitudini, per poi spedirli a un orbiter in attesa nella bassa atmosfera, che a sua volta li porterà a un veicolo spaziale diretto verso la Terra.